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Roma, 19 gen. (askanews) – Conclusa l’istruttoria del Giurì d’onore della Camera con l’audizione della premier Giorgia Meloni. Entro il 9 febbraio verrà predisposta una relazione finale che sarà portata in Aula ma l’esito non è scontato perchè le posizioni di maggioranza e opposizione sono totalmente distanti.

La prossima settimana si terrà una nuova riunione del Giurì per confrontarsi sulle dichiarazioni rilasciate anche da Giuseppe Conte (ascoltato giovedì) e sugli atti parlamentari, ossia il dibattito svolto il 12 dicembre scorso in occasione delle comunicazioni della presidente del Consiglio alla vigilia del Consiglio europeo. Conte ha chiesto l’intervento della commissione speciale per ripristinare la verità dei fatti su quanto affermato dalla premier in Aula alla Camera a proposito dell’approvazione del Mes da parte del governo italiano allora guidato dal leader pentastellato.

“Entrambi hanno esposto le loro posizioni, ora dobbiamo studiare, approfondire, mettere a confronto le dichiarazioni e gli atti parlamentari e poi faremo la relazione all’Aula che va presentata entro il 9 febbraio. Non sono previste nè una votazione nè una discussione perchè è il Giurì che è chiamato a dirimere la controversia dichiarando la fondatezza o meno delle accuse”, spiega Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e presidente del Giurì d’onore, che assicura: “La terzietà e l’imparzialità dei componenti della commissione per la responsabilità alla quale sono stati chiamati rappresenta la condizione primaria per svolgere correttamente il lavoro. Da questo punto di vista non ho dubbi che l’analisi di ognuno dei commissari sarà uniformata unicamente a una serena e indipendente valutazione dei fatti”.

Il Giurì è composto di 5 membri: oltre al presidente ci sono il segretario, Fabrizio Cecchetti (Lega), e altri tre membri: Alessandro Colucci (Noi moderati), Stefano Vaccari (Pd) e Filiberto Zaratti (Avs). Ma quale potrebbe essere il contenuto della relazione, cioè a chi darà ragione il Giurì? Chi è esperto di dinamiche parlamentari spiega che probabilmente Mulè cercherà di costruire una relazione che dica che nessuno dei due ha torto, ma poi ci sarà comunque un voto se non tutti condivideranno questa linea. Oltre alla collocazione politica: i due membri di opposizione dovrebbero smentire il leader M5s e sostenere la premier di centrodestra? C’è anche il fatto che quanto sostenuto da Meloni è indigeribile per chi, come il Pd, faceva parte di quel governo e ne convidise le scelte. Ecco perchè l’esito del Giurì d’onore potrebbe anche essere una relazione votata dalla sola maggioranza.

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