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ROMA (ITALPRESS) – Un dibattito sull’importanza della prevenzione e della legge 130 del 2023 sullo screening per rilevare la predisposizione genetica al diabete di tipo1 e alla celiachia si è svolto oggi presso Sala della Regina della Camera dei Deputati per celebrare la Giornata Mondiale del diabete promossa dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè. “La normativa è importante per gli italiani perchè hanno uno strumento che li pone all’avanguardia nel mondo per la medicina di prevenzione che dirà, e già dice oggi, che tra gli 0 e i 17 anni qual è la predisposizione per il diabete1 e la celiachia. Dopo lo screening pilota – ha spiegato Giorgio Mulè -, noi abbiamo trovato 4 volte superiore rispetto alla percentuale normale bambini predisposti alla malattia, questi saranno seguiti d’ora in poi nell’evoluzione della patologia ed eviteranno il rischio di un esordio che può essere nefasto. E’ un grandissimo passo per l’Italia e di grande sicurezza per tutti i bambini italiani. Completato lo screening pilota su Campania, Marche, Lombardia e Sardegna si va avanti con lo screening nazionale e siamo pronti a partire con il prossimo anno. Abbiamo quindi uno strumento operativo che ci è invidiato in tutto il mondo”.
L’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Marco Silano, direttore del dipartimento endocrino-metaboliche ed invecchiamento ISS; Antonio D’Avino, presidente Federazione Italiana Medici Pediatri; Raffaella Buzzetti, presidente eletta della Società italiana diabetologia; e Stefano Nervo, presidente Diabete Italia onlus. “L’eccezionale lavoro di squadra e una normativa all’avanguardia hanno permesso all’Italia di diventare un punto di riferimento nel mondo sul fronte della prevenzione del diabete di tipo1 e della celiachia. Sono certo che lo spirito di collaborazione e il confronto che abbiamo già sperimentato ci consentiranno di raggiungere nuovi ambiziosi traguardi”, ha affermato Orazio Schillaci, ministro della Salute, in un messaggio. “E’ importantissimo ricordare questa patologia a causa della sua prevalenza e del fatto che sta aumentando in maniera esponenziale – ha sottolineato Raffaella Buzzetti, presidente eletta della Società italiana diabetologia -, noi abbiamo 530 milioni di persone nel mondo che sono affette da questa patologia, 4 milioni solo in Italia e se non ci saranno misure di prevenzione sappiamo che nel 2030 diventeranno addirittura 630 milioni. L’obiettivo dei diabetologi è assicurare una buona qualità di vita alle persone affette, implementando le migliori terapie e le migliori tecnologie possibili, ricordando che un corretto stile di vita è alla base anche di un equilibrio psicofisico. La legge 130 è stata implementata in 4 Regioni e si hanno già dei risultati e sappiamo che i bambini positivi verranno seguiti nel follow-up. Si tratta di un esempio importante che permetterà il prima possibile di implementare la legge su tutto il territorio nazionale”.
Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche ed invecchiamento dell’Iss, ha evidenziato che “il progetto propedeutico per l’implementazione dello screening per il diabete di tipo 1 e celiachia sul territorio nazionale ha dato delle indicazioni importantissime. Abbiamo arruolato il 90% dei pazienti che ci eravamo proposti e il primo risultato importantissimo è che c’è stata una grande accettazione da parte delle famiglie. Per cui la prima indicazione è che la popolazione ha accettato bene questo programma. Inoltre, i numeri ci stanno confermando che lo screening permetterà non solo di diagnosticare casi che altrimenti sarebbero rimasti silenti per molto tempo, ma soprattutto di salvare vite perchè intercetteremo precocemente i bambini piccoli a rischio di sviluppare diabete a rischio di sviluppare una complicanza temibilissima, a volte, anche letale, come quella della chetoacidosi diabetica”.
Secondo Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia onlus, è “fondamentale questa giornata per ricordare a tutti che questa malattia esiste ed è difficile da gestire soprattutto il diabete di tipo1, ma se gestita bene permette di poter vivere una vita normale. Quello che noi cerchiamo di portare all’attenzione di questa giornata è la parola ‘prevenzionè che vale per entrambe le tipologie di diabete; quello di tipo2 è prevenibile con stili di vita sani, con una sana alimentazione e combattendo l’obesità, per quello di tipo1 la prevenzione non c’è ancora completamente ma la c’è la prevenzione della chetoacidosi che è una condizione gravissima che può portare addirittura alla morte. Con questa nuova legge varata lo scorso anno che istituisce lo screening, abbiamo la speranza che una volta a regime non ci saranno più esordi in chetoacidosi diabetica e che nessun bambino morirà mai più per non avere una diagnosi di tipo1 e che non avrà danni”, ha aggiunto. Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri, ha infine spiegato che se “la malattia se viene intercettata per tempo e adeguatamente individuata può cambiare non solo la vita del bambino ma di tutti i componenti familiari. Noi come pediatri di famiglia abbiamo come mission la prevenzione e, quando si parla di malattie croniche, abbiamo visto nella legge 130 un modello virtuoso che può essere esportato perchè, laddove ci sono persone illuminate come il vicepresidente Mulè che iniziano un percorso e coinvolgono tutti gli stakeholder nella rete, arriva poi la finalizzazione dei pediatri di famiglia che nei propri studi professionali sensibilizzano ulteriormente le famiglie rispetto a delle malattie che, individuate precocemente, possono essere adeguatamente trattate”, ha concluso.
– Foto xb1/Italpress –
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