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Roma, 21 mag. (askanews) – La Keidanren (Confindustria giapponese) ha confermato che le principali aziende nipponiche hanno offerto nel tradizionale shunto (“battaglia di primavera”) – le trattative contrattuali annuali – gli aumenti salariali mensili più elevati degli ultimi 32 anni, con una media superiore al 5%.

La valutazione effettuata dalla Keidanren è quella di un aumento medio del 5,58%, il più alto da quando sono disponibili dati comparabili (1992), equivalente a 19.480 yen (115 euro) al mese. Nel 1991 i salari medi erano aumentati del 5,6%.

L’esito delle trattative contrattuali è in linea anche con i desiderata del governo guidato dal primo ministro Fumio Kishida, che spera di creare un ciclo positivo di aumenti di salari e prezzi per tirar fuori il paese da un pluridecennale mood deflazionistico.

Lo scorso anno – che pure aveva visto aumenti record – l’esito dello shunto aveva visto un aumento medio dei salari di poco inferiore al 4%, pari a 13.362 yen (79 euro). Questo aumento, tuttavia, non aveva consentito il recupero dell’inflazione che ha avuto lo scorso anno una fiammata congiunturale dovuta alla peculiare situazione geopolitica.

“Il momentum degli aumenti salariali è cresciuto dall’anno scorso. Speriamo di garantire che questa tendenza si radichi”, ha detto un funzionario della lobby delle imprese.

Toyota Motor ha offerto il più grande aumento salariale dal 1999, mentre Nippon Steel Corp ha offerto un aumento maggiore di quello richiesto dal suo stesso sindacato interno.

Keidanren ha condotto il sondaggio tra le 244 aziende membri della lobby appartenenti a 22 settori, ricevendo risposte sostanziali da 89 aziende in 16 settori. Il dato finale per quest’anno è previsto tra fine luglio e inizio agosto.

Per settore, i produttori di acciaio hanno visto l’aumento più grande con un incremento medio del 12,04%, seguiti dai produttori di macchinari e metalli con il 6,85% e dai cantieri navali con il 6,07%.

L’aumento medio nel manifatturiero è stato del 5,85%, mentre quello del non manifatturiero è stato del 4,85%.

I risultati complessivi sono in linea con un sondaggio separato condotto dalla Confederazione dei sindacati giapponesi (Rengo), il più grande sindacato del paese.

Secondo il suo ultimo conteggio, l’aumento salariale medio rilevato dai sindacati è stato del 5,17%. L’organizzazione aveva fissato un obiettivo del 5% o più.

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