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Milano, 16 gen. (askanews) – La manifestazione dei contadini è finita e tutti gli occhi sono ora puntati sulla politica in Germania: il presidente dell’Associazione degli agricoltori tedeschi Joachim Rukwied spinge per negoziati con il governo federale, ma vuole risultati. Prima di venerdì. E quello che emerge chiaro è “l’imbarazzo della SPD” perché “evidentemente un grande partito popolare non è più interessato alle preoccupazioni degli agricoltori”, commenta amaro il seguitissimo agrarheute, uno dei maggiori portali di notizie agricole. Oltre ovviamente a sottolineare il rischio elettorale: “Nel 2024 si terranno le elezioni in tre Lander della Germania orientale. Nessuno dovrebbe sorprendersi se l’AfD (partito di estrema destra tedesco, ndr) festeggiasse lì grandi successi”.
Ieri i trattori hanno ripreso a protestare, circolando e lasciando bloccate alcune parti del Paese: Berlino è stata la fotografia chiara di alcune delle cause della recessione, sullo sfondo delle grandi proteste dei lavoratori: oggi ai disagi provocati dai trattori si è sostituita la neve. “È viva la protesta degli agricoltori” scrive agrarheute. “Rukwied valuta la consultazione tra i gruppi parlamentari e l’associazione. Sembra deluso. Si trattava di argomenti di cui si discute da 30 anni. Sono in corso negoziati per ottenere ulteriore sicurezza nella pianificazione. Tuttavia consiglia di tenere calmi gli animi. ‘Siamo orientati alle soluzioni’, afferma Rukwied”.
Ma dopo la manifestazione una cosa è certa: il conflitto tra il governo federale e gli agricoltori continua. Dopo il ministro federale dell’economia Robert Habeck e il cancelliere Olaf Scholz, anche il ministro delle finanze Christian Lindner si è gettato nella mischia. Ma visti i precedenti dei suoi colleghi, il rischio è alto. “Habeck non ha riconosciuto l’esplosività politica dell’abolizione dei sussidi per il diesel agricolo” precisa agrarheute. “In quanto ex ministro dell’Agricoltura, avrebbe dovuto sapere cosa avevano concordato i partner della coalizione nell’accordo sull’austerità. Ha anche cercato di mettere le manifestazioni dei contadini in una luce politicamente di destra” aggiunge agrarheute. E anche su Scholz piovono critiche: “invita alla moderazione e allo stesso tempo si permette di costruire una nuova cancelleria per quasi 800 milioni di euro ovvero l’equivalente di quasi due anni di diesel agricolo”, chiosa il portale.
Chi la spunterà? Sulla questione si cimentano esperti iperspecializzati come il politologo agricolo Peter H. Feindt sentito da Tagesschau, principale notiziario di Das Erste, primo canale televisivo della ARD, che afferma che l’associazione dei contadini e la comunità agricola nel suo insieme hanno una grande influenza sulla politica tedesca. Ogni volta che l’associazione degli agricoltori ha sostenuto un progetto, secondo Feindt è andato avanti – e se l’associazione degli agricoltori si è dimostrata scettica, non è andato. “Il risultato politico è spesso molto vicino alla posizione assunta in precedenza dall’associazione degli agricoltori” spiega. E con questo lancia la sua sua previsione.
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