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Roma, 26 ott. (askanews) – Urne aperte in Georgia, dove si vota per il rinnovo del Parlamento fino alle 20:00 ora locale, le 18:00 in Italia. L’elezione di oggi nel piccolo stato caucasico, che si svolgerà con una nuova legge elettorale, sarà anche un referendum tra l’avvicinamento all’Europa e posizioni decisamente più filo-russe.

Dopo la svolta autoritaria del partito al potere Sogno Georgiano, che ha messo a repentaglio la possibilità della Georgia di entrare nel blocco, l’opposizione, formata da quattro partiti che si sono uniti per evitare un ritorno nella sfera di influenza di Mosca, la politica estera è stata al centro della campagna elettorale.

Circa l’80% della popolazione georgiana sostiene l’adesione all’Ue ma dopo l’avvio dei negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia, il processo della Georgia si è bloccato e il partito al potere e il suo fondatore, l’oligarca Bidzina Ivanishvili, ha assunto posizioni sempre più anti-occidentali, già dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Negli ultimi due anni il governo di Sogno georgiano ha approvaro la “legge sugli agenti stranieri” e una “legge sulla propaganda anti-LGBT”, in linea con posizioni russe sui temi.

“Le prossime elezioni saranno il momento della verità e il popolo georgiano dovrà decidere in che direzione andare: verso l’Europa o allontanarsi dall’Europa”, ha affermato il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell.

Tutti i sondaggi suggeriscono che Sogno georgiano otterrà la maggioranza dei voti (34%) ma non è detto che ottenga la maggioranza costituzionale che gli garantirebbe il potere di approvare leggi, compresi gli emendamenti costituzionali, senza aver bisogno del sostegno dell’opposizione.

Secondo le indagini, questo obiettivo potrebbe essere lontano e i quattro partiti di opposizione uniti (53%) potrebbero avere più seggi in Parlamento. Si vota, infatti, con un sistema proporzionale: i 150 seggi parlamentari saranno distribuiti in base alla percentuale di voti che riceve ogni partito. Per formare un governo sono necessari 76 seggi. I gruppi di opposizione hanno concordato di lasciare che il presidente Salome Zourabichvili nomini il candidato primo ministro e nel corso dell campagna elettorale sono emerse quattro probabili forze di opposizione: Unità per salvare la Georgia, coalizione guidata dall’ex partito al governo Movimento nazionale di Mikheil Saakashvili. Coalizione per il cambiamento, Georgia forte e Per la Georgia, guidato da Giorgi Gakharia, che è stato primo ministro sotto Sogno georgiano dal 2019 al 2021 ma poi ha rotto con il partito.

Sebbene i quattro manifestino alcune differenze nelle loro promesse pre-elettorali, sono in gran parte uniti sulla loro priorità assoluta di estromettere Sogno georgiano. Hanno tutti firmato una Carta georgiana proposta dal presidente Salome Zurabishvili, in cui concordano, in caso di vittoria dell’opposizione, di lasciarle formare un governo tecnocratico che ripristinerebbe buoni rapporti con l’Occidente e abrogherebbe le leggi più autoritarie che il Sogno georgiano ha approvato nel periodo precedente la campagna.

Tre giorni prima del voto, Ivanishvili ha incitato i suoi sostenitori a “scegliere la pace, non la guerra”. Ivanishvili, considerato la figura più potente della Georgia, ha detto alla folla in Piazza della Libertà che dovrebbero avere “un futuro europeo dignitoso basato sull’uguaglianza”. Il sindaco di Tbilisi e segretario generale di Sogno Georgiano Kakha Kaladze ha riecheggiato il suo messaggio, accusando “i cosiddetti amici della Georgia” di interferire direttamente nelle prossime elezioni di sabato: “Ci rifiutiamo di essere vassalli di chiunque, seguendo i desideri degli altri”.

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