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Venezia, 11 apr. (askanews) – È la prima volta che in Italia viene dedicata una mostra a Jean Cocteau l’artista, scrittore, cineasta francese che, con un atteggiamento da “enfant terrible”, ha attraversato il Novecento. Ed è significativo che a proporla sia la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, perché proprio a Cocteau aveva dedicato la sua prima mostra la celebre collezionista americana.
“Per noi questa mostra è molto importante – ha detto ad askanews Karole P.B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim – perché dopo aver fatto Duchamp, grande amico e consigliere di Peggy Guggenheim, ci sembrava normalissimo proporre un’esposizione su Jean Cocteau. Che poi quando Peggy apre la sua galleria a Londra nel 1938, su consiglio proprio di Duchamp, organizza una mostra di disegni di Cocteau per ‘Les Chevaliers de la Table ronde'”.
La mostra all’epoca festa scandalo per la presenza di un grande disegno che raffigurava dei corpi nudi: la dogana britannica lo bloccò ritenendolo osceno e Peggy Guggenheim fu costretta a esporlo solo nel proprio ufficio. Ora quella grande opera che in seguito ha girato mezzo mondo torna a Venezia. Ma la caratteristica principale dell’opera di Cocteau è il suo geniale eclettismo.
“Credo che la sua lezione oggi – ci ha detto il curatore Kenneth Silver – stia nel fatto che ha saputo muoversi in molte direzione diverse, con una varietà di approcci, senza avere paura delle accuse, anzi abbracciandole queste accuse per farne un punto di forza. Credo che sia questa la sua lezione: oggi infatti abbiamo accettato il fato che un artista può dipingere un quadro e girare un film e lavorare con la moda. Sono felice di dire che abbiamo abbandonato una visione puritana di ciò che un artista dovrebbe fare”.
“Cocteau credo che oggi sia una figura importante per il pubblico – ha aggiunto la direttrice Vail – anche per i giovani, per far capire che un artista non deve solo concentrarsi su un tema: sulla pittura o sulla fotografia. Un artista può essere molto eclettico e questo non era stato molto compreso all’epoca. E poi c’è anche il tema dell’omosessualità e dunque oggi credo che sia una figura da far rivivere e da far capire, perché è molto contemporaneo e dunque spero che il messaggio della mostra sia questo: una figura per i nostri tempi”.
La mostra presenta molti dei temi che hanno affascinato Cocteau: l’Orfeo e la poesia, l’eros, il classico nell’arte, Venezia e il rapporto con Peggy Guggenheim, il cinema e il design, che si esprime nella moda, ma soprattutto nel gioiello e nelle arti applicate. Esposta anche “La spada d’Accademico”, realizzata per lui e su suo disegno, da Cartier, in oro e argento, con smeraldi, rubini, diamanti, avorio, onice e smalto. Un pezzo unico ed eclettico che forse può racchiudere il senso della visione così ampia e plurale di Jean Cocteau.
La mostra a Venezia è aperta al pubblico fino al 16 settembre.
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