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Roma, 22 mag. (askanews) – Il G7 delle Finanze che inizierà domani sera a Stresa segna un appuntamento importante alla luce dell’intensificarsi delle sfide nel quadro internazionale. E la Francia, che sarà presente con il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, e il governatore della Banca centrale, Francois de Villeroy, spera che porti a “risposte decisive” su una serie di capitoli chiave.
Il primo, elencato da una fonte vicina a Le Maire, è in realtà un tema tutto europeo: quello della crescita. Secondo il ministro francese “l’Europa deve uscire dalla sua letargia economica. I risultati economici dell’Europa da molti mesi, anzi da vari anni, non sono soddisfacenti. E non sono all’altezza di quello che il continente europeo può produrre come prosperità e come innovazione”.
Per questo, anche al G7 Finanze di Stresa, dove verrà accolto per una cena di lavoro domani sera dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, Le Maire affermerà che l’Ue deve darsi come obiettivo chiave quello di “raddoppiare il livello di crescita nei prossimi anni: non può restare attorno allo 0,8%-1% l’anno, ma deve puntare al 2% l’anno. L’Europa deve riguadagnare produttività, il suo calo la sta facendo declassare sullo scenario internazionale”.
Per migliorare la produttività, Parigi ritiene che “una chance storica” sia l’intelligenza artificiale, che peraltro la presidenza italiana del G7 ha messo tra i temi cardine dei lavori, sia a livello di ministeriali, sia al successivo vertice dei Capi di Stato e di Governo.
L’IA, la speranza di Le Maire, potrebbe aiutare a migliorare il livello di produttività di tutte le imprese europee, dalle Pmi alle più grandi. Posto che serve un approccio diverso da quelli adottati dall’Ue nei passati anni e decenni, quando spesso non si è favorito l’emergere di campioni di sviluppo su scala globale, anzi. Le Maire dirà in modo netto che “l’Europa deve innovare prima di normare”, prosegue la fonte vicina al ministro, anche per favorire la nascita di reti e database Ue sull’IA, che ne potranno garantire l’indipendenza.
Restando sul tema della crescita, ma allargando lo sguardo allo scenario globale, un altro tema chiave nelle discussioni a Stresa, formali e non – viene fatto capire – sarà quello di regole commerciali più eque “e la Cina sarà ovviamente il cuore del dibattito al G7. Il modo con cui affrontiamo e trattiamo con la Cina può essere oggetto di discussioni approfondite tra le economie più avanzate”, secondo il ministro francese.
E’ convinzione dei Paesi del G7 che negli ultimi anni si siano creati eccessi di capacità produttiva in Cina su una molteplicità di sistemi legati all’economia “verde”, dalle batterie per veicoli elettrici, ai pannelli fotovoltaici, alle pale eoliche. Secondo Parigi “di fronte a questo è indispensabile che il G7 e l’Europa facciano blocco”.
Fonti del ministero dell’Economia francese confermano che il tema dei rapporti con la Cina, sia dopo i recenti nuovi dazi Usa su auto elettriche e altri sistemi “green”, sia nella prospettiva degli aggiramenti delle sanzioni contro la Russia decise a seguito della guerra in Ucraina, potrà essere oggetto di scambi tra le diverse delegazioni.
“Per poter negoziare vogliamo difendere il principio della reciprocità. Vogliamo proteggere i nostri interessi industriali, i nostri interessi economici. E vogliamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione come Ue per riequilibrare gli scambi commerciali con la Cina”, è il secondo messaggio chiave che Le Maire porterà a Stresa.
Venerdì mattina i lavori si apriranno con le presentazioni dei rapporti preparati da Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale. Tradizionalmente la prima fase delle discussioni viene riservata ad un aggiornamento sul quadro economico globale e dei rispettivi Paesi del G7, da parte dei ministri, e una illustrazione degli sviluppi sul versante inflazionistico che viene curata dalle rispettive banche centrali. Oltre ai governatori delle banche centrali nazionali, a Stresa sarà presente anche la presidente della Bce, Christine Lagarde (e quella della Federal Reserve, Janet Yellen).
Secondo fonti di Bercy un possibile tema di discussione riguarda gli effetti sui cambi valutari della divergenza di dinamica sui tassi tra eurozona, dove a giugno è atteso un primo taglio da parte della Bce, e Stati Uniti, dove invece la Fed si è orientata su una posizione più attendista, alla luce delle risalite dell’inflazione e della solidità della crescita economica. Questo potrebbe aumentare la volatilità dell’euro-dollaro.
La discussione sul tema dell’IA proseguirà nella colazione di lavoro quando si parlerà delle ue potenziali ricadute globali. Altre discussioni riguarderanno i sistemi di pagamento transfrontalieri. Anche in questo caso saranno probabilmente coinvolti i banchieri centrali, che peraltro potrebbero confrontarsi anche sul tema della possibile creazione di valute digitali. Sulla questione potrebbe evidenziarsi una divergenza di tempistiche tra Bce, che è in una fase più avanzata sui preparativi per un eventuale euro digitale, e Fed statunitense che sul dollaro ad oggi non ha avviato procedure formali per la digitalizzazione della valuta più utilizzata su scala globale. Peraltro questo richiederebbe un voto preventivo del Congresso.
Ovviamente i lavori del G7 finanziario, come quello dei leader, risentono dell’avvicinarsi delle elezioni presidenziali Usa, a novembre, che potrebbero pesare sulla fattibilità di progressi su vari dossier.
Un terzo tema su cui la Francia intende insistere, tra quelli che saranno sul tavolo, è quello degli accordi sulla tassazione internazionale, dopo che i progressi compiuti negli anni scorsi a livello di G20, sempre sotto la presidenza italiana, appaiono ora abbastanza in stallo. Parigi vuole che si concordino nuove misure per tassare i maggiori patrimoni nel pianeta. “Vogliamo continuare a portare questa idea di un terzo pilastro sulla fiscalità internazionale”, è la linea di Le Maire.
Infine, ma non ultimo, c’è il persistente problema dell’Ucraina e del sostegno finanziario a Kiev. Da Parigi notano come negli ultimi mesi e nelle ultime settimane la posizione degli Stati Uniti si sia notevolmente evoluta. Invece di una confisca secca degli asset sequestrati alla Russia a seguito della guerra, per utilizzarli a favore dell’Ucraina, ora prende piede la linea più prudente, e compatibile con le normative internazionali, su cui si è orientata l’Ue: utilizzare unicamente i proventi straordinari degli asset bloccati alla Russia. Secondo Le Maire l’obiettivo del vertice di Stresa deve essere quello di raggiungere una posizione comune del G7 sul sostegno all’Ucraina, nel rispetto però delle normative internazionali. Per quanto riguarda gli asset congelati alla Russia, agire contro le normative internazionali secondo la Francia renderebbe più fragine l’ordine economico e monetario internazionale “e non sarebbe nell’interesse di nessuno”.
Ad ogni modo, secondo il ministro francese “in un momento di grande instabilità politica il G7 deve affermare su tutti questi temi la sua unità di visione, in modo da dare forza e efficacia a queste posizioni”.
Altre discussioni chiave riguarderanno le sanzioni generali contro Mosca e il loro aggiramento. In questo ambito, gli Stati Uniti hanno assunto misure contro Paesi terzi mentre l’Unione Europea ha in corso valutazioni sulla possibilità di intraprendere mosse analoghe. Parallelamente i Paesi dell’Unione stanno discutendo un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
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