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Villa San Giovanni, 16 lug. (askanews) – Il Porto di Gioia Tauro è “il più grande porto di transhipment d’Italia, un gioiello della Calabria e del Meridione, da qui parte tutto”, grazie ai “cinque chilometri di banchine”, ha dichiarato Andrea Agostinelli, presidente del Porto Gioia Tauro nel corso della visita dei ministri del G7 del Commercio presso la struttura portuale che “lo scorso anno ha movimentato 3,5 milioni di Teus (unità equivalenti per container) e punta a quattro milioni per il 2024”.

Nel corso della visita il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha presentato ai ministri l’iniziativa umanitaria “Food for Gaza” ed è stata presentata la squadra dei dodici formatori che
si recherà a Cipro per formare il personale locale all’utilizzo
dello scanner che l’Agezia delle dogane e dei monopoli ha messo a disposizione, per rendere più celeri i controlli dei container che da Cipro portano aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza.

Nel Porto di Gioia Tauro operano due grandi gruppi, MSC, azionista di Medcenter container terminal (MCT) che con il terminal distribuito su quasi due milioni di metri quadrati movimenta migliaia di container 24 ore su 24 tutto l’anno, con il 41% dell’import che entra in Italia che accede da questa struttura intermodale. Oltre ai container, per cui Gioia Tauro è il primo porto d’Italia, e tra i primi in Europa, nella struttura opera anche Grimaldi con il terminal Automar che si occupa di movimentazione auto in particolare per Stellantis.

Il Porto di Gioia Tauro è collegato attraverso quattro binari alla stazione nazionale di Rosarno, a quattro hub intermodali, Nola, Bari, Padova e Bologna, con 120 porti al mondo, 60 dei quali nel Mediterraneo. Inoltre, grazie alla profondità di 18 metri del canale, lungo 3,5 chilometri e largo 250 metri, a Gioia Tauro possono attraccare i cosiddetti giganti del mare, le navi più lunghe al mondo, circa quattro campi da calcio. Le gru, in dotazione, hanno uno sbraccio che copre 24 file di container contemporaneamente e consentono di movimentare le merci verso navi più piccole, trasporto su ferro o gomma.

Il Porto è uno snodo cruciale nelle rotte commerciali internazionali, si posiziona tra Suez e Gibilterra con le merci che arrivano dal Far East, e nel periodo della pandemia, riporta l’ufficio stampa della struttura, il Porto è cresciuto come anche nei primi sei mesi del 2024, nonostante la crisi del Mar Rosso, registrando +13,7%.

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