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Roma, 4 set. (askanews) – Dopo infiniti giri di consultazioni (12 giorni), il presidente Macron non ha ancora scelto a chi dare l’incarico di nuovo primo ministro dopo aver accettato ormai già da 50 giorni le dimissioni di Attal. E Le Monde ironizza: la scelta del premier è diventata una ‘telenovela’, anzi peggio, è puro “vaudeville”.

“La telenovela si trasforma in vaudeville – scrive Le Monde – L’impasse di Matignon, legata alla malafede e ai calcoli tattici dei partiti, è anche quella del presidente della Repubblica, di un metodo e di una governance verticale che hanno già mostrato i suoi limiti”.

“Due mesi dopo il secondo turno delle elezioni legislative, segnato dalla più alta partecipazione degli ultimi trent’anni, Emmanuel Macron non riesce ancora a imparare la lezione elettorale e le sue infinite consultazioni si trasformano in vaudeville. Sullo sfondo di incroci nel cortile dell’Eliseo, disinformazione e ombre processuali, i voti di tutti salgono e scendono, in un angosciante movimento a pendolo”.

“Un giorno – prosegue il quotidiano – è stato il turno dell’ex primo ministro di François Hollande, Bernard Cazeneuve, un altro giorno, è il presidente (Les Républicains, LR) dell’Hauts-de-France, Xavier Bertrand, a sembrare favorito… Tra i due, spunta il nome di un completo sconosciuto per i francesi: il presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale, Thierry Beaudet. Ma in tutti e tre i casi, niente di fatto, e siamo sempre al punto di partenza!”.

Meno tranchant, ma non meno caustico, Le Figaro. “Solo le religioni non sono state consultate! », dice una fonte mentre il quotidiano definisce “una litania infinita” la serie di consultazioni all’Eliseo.

“Dateci un qualsiasi primo ministro ma portateci fuori di qui!” scherza ma solo a metà un ministro dimissionario. Questo mercoledì sono trascorsi cinquanta giorni da quando il capo dello Stato ha accettato le dimissioni di Gabriel Attal e del suo governo, sottolinea il quotidiano. E da dodici giorni sono iniziate le consultazioni con i diversi schieramenti politici per cercare di trovare un primo ministro. Nessuna soluzione per il momento, conclude il quotidiano.

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