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Roma, 10 nov. (askanews) – L’Ocse ha annunciato che 48 tra Paesi e giurisdizioni hanno concordato di adottare da qui al 2027 il quadro globale sulla trasparenza fiscale per lo scambio di informazioni sulle cripto attività. Con un comunicato, l’ente parigino spiega che si tratta di una componente chiave delle normative internazionali sullo scambio automatico di dati sul fisco, elaborato su mandato del G20.

Questo protocollo prevede lo scambio automatico di informazioni fiscali sui cripto asset ed è stato deciso a seguito del rapido sviluppo di queste tipologie di attività e relative transazioni, che possono riguardare ogni sorta di pagamento o investimento.

A differenza dei prodotti finanziari tradizionali, spiega l’Ocse, criptovalute e attività possono essere trasferite e detenute senza l’intervento di intermediari tradizionali, come le banche, e senza che una amministrazione pubblica centrale ne sia pienamente a conoscenza, sia riguardo alle parti oggetto della transazione sia della giurisdizione in cui ricade il cripto asset.

L’Italia è nella lista di Paesi che hanno aderito all’intesa assieme al G7 e dell’Unione europea. Non compaiono invece tra gli Stati aderenti alcuni giganti dei Brics, che pure fanno parte del G20, come Cina, Russia, India e Arabia Saudita, né stati mediorientali come il Qatar o gli Emirati Arabi Uniti.

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