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Paestum, 29 set. (askanews) – Evitare di trasformarlo in un mesto ricordo, più festa e meno funerale. Commemorazione ma non operazione nostalgia. Forza Italia celebra a Paestum il Berlusconi day nel giorno in cui il fondatore avrebbe compiuto 87 anni. Dalle parole del segretario nazionale, Antonio Tajani, è chiaro l’intento di mantenere credibile il punto di equilibrio tra l’ancoraggio al passato e lo sguardo verso il futuro, non a caso la parola che usa più spesso. Se l’operazione riuscirà davvero saranno soltanto le elezioni Europee a dirlo. Il 4% significa sopravvivenza, la soglia di galleggiamento sotto la quale sarebbero ineludibili le turbolenze interne e pressoché inevitabili le ripercussioni sul governo.

Nell’hotel Ariston che ospita la tre giorni è tutto un riferimento a Berlusconi: non c’è l’ologramma al quale si era pensato all’inizio ma ci sono sue immagini in tutto il corridoio che porta alla sala dove si svolge l’evento, c’è un murale fatto con centinaia di suoi selfie, le opere scultoree che lo ritraggono realizzate dall’artista bolognese Eugenio Lenzi. C’è Giancarlo Giannini che legge il discorso che pronunciò al congresso americano nel 2006, e Al Bano e Katia Ricciarelli che chiudono la giornata a colpi di acuti. Ma alla fine niente è come quel cognome: Berlusconi. Quel popolo orfano di padre non può che aggrapparsi ai figli, al messaggio “di incoraggiamento” che viene letto in apertura da Tajani. “La nostra famiglia – dicono – è al vostro fianco in nome dell’amore che ci legherà per sempre al nostro papà e nel rispetto di tutto ciò per cui ha combattuto. Il suo esempio politico deve essere il cuore pulsante di Forza Italia”.

Il ministro degli Esteri continua a sfoggiare ottimismo, la tre giorni della festa nazionale è anche di fatto l’inizio di una campagna elettorale. “Non ce ne andiamo, resteremo, cresceremo e lo dimostreremo alle elezioni europee”, dice. Di mezzo però c’è un partito che deve cambiare forma. E d’altra parte quella difficile ricerca di equilibrio tra passato e futuro è anche nelle modifiche statutarie che saranno votate dal consiglio nazionale che si terrà domenica. Da una parte si fisserà per sempre il nome di Berlusconi all’interno del simbolo. “Non è nostalgia, ma orgoglio per la nostra storia”, si affretta a spiegare il segretario. Dall’altra, ci sarà un allargamento della segreteria, con la scelta di creare la figura di quattro vice: niente di più lontano dal partito personale per eccellenza. Una novità assoluta che vuol dire tentare di condividere le scelte, ma anche i rischi delle prove che attendono il partito nei prossimi mesi, a cominciare dalle elezioni di giugno. Prima, però, bisognerà superare un altro passaggio politico-burocratico di quelli che segnano una cesura con lo stile del passato: la celebrazione del congresso a febbraio. Tajani è al momento l’unico candidato alla segreteria, il suo obiettivo è arrivarci con un partito che non soffochi tra distinguo e fazioni. Ma non è detto che alla fine non spunti l’antagonista.

Grande assente annunciata è l’ultima compagna dell’ex premier, la “inconsolabile” (parole di Paolo Berlusconi) Marta Fascina. Che però in mattinata affida ai social il suo pensiero di amore al leader di Forza Italia: “Ti amo eternamente, mi fa male non stringere la tua mano”.

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