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Roma, 11 mag. (askanews) – Between Land And Sea- BLAS-, il festival culturale ideato e prodotto da Fondazione Studio Rizoma giunge alla quinta edizione, che si svolgerà a Palermo, dal 24 maggio al 9 giugno. Between Land And Sea, è un motore di prodizione, condivisione e diffusione culturale che apre l’isola alla collaborazione a lungo termine con artisti e ricercatori del vicino Mediterraneo e del continente africano, per intessere una fittissima trama di attività in risonanza con le associazioni, le istituzioni e i presidi culturali vivi e attivi sul territorio: Arci Porco Rosso, Teatro Biondo, Museo Civico di Castelbuono, EPYC -European Palermo Youth Centre, Aterraterra, Corrente, Danisinni, Complesso Monumentale di Santa Chiara, Palazzo Butera. Incontri e spettacoli nello spazio pubblico, mostre, performance e installazioni, live e ascolti musicali, svilupperanno le tematiche che caratterizzano l’identità del festival: la decolonizzazione delle arti, le connessioni esistenti tra il locale ed il globale e le loro storie intrecciate, legate da cambiamenti climatici, migrazione e commercio in un tempo presente dominato dalla crescente incertezza.  Su questa scia il programma multidisciplinare curato da Eva-Maria Bertschy, Izabela Moren e Giorgio Mega propone una riflessione critica sugli Ambienti incerti/Uncertain environments, costruendo un’edizione del festival densa di riverberi in cui il racconto e la denuncia del reale convivono con l’immaginazione. Un coro di voci che creano uno scenario composto da molteplici punti di vista ma unificato dalla traduzione del pensiero teorico in pratica politica, della parola personale in testimonianza collettiva. A cominciare dal primo appuntamento che apre Blas 2024 venerdì 24 maggio (ore 19.30) al circolo Arci Porco Rosso, con l’inaugurazione di Questa è la mia casa: ricostruzione di un insediamento informale di Giulia Gianguzza e Yaya Njie che attraverso un percorso espositivo di “fotografie fatte male”, mappe, testimonianze, storie di vita, lettere, e oggetti abbandonati, rievoca lo sgombero del campo di lavoratori e migranti avvenuto a Campobello di Mazara il 24 maggio 2023. Riflette su un fatto di cronaca che racconta le lotte politiche comuni a diverse generazioni, il lavoro di Genny Petrottache intreccia la storia delle battaglie dei contadini e dei braccianti del suo paese natale, Piana degli Albanesi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, con le attuali prospettive socio-economiche dei giovani del borgo caratterizzato dalla cultura arbëreshë. Con un intervento artistico e una videoinstallazione, dal titolo Mamma Perdonami / Mëma më fal (domenica 26 maggio ore 11.00, Museo Civico di Castelbuono), la videoartista racconta la storia della Repubblica contadina, fondata nel suo paese natale verso la fine della Seconda guerra mondiale sotto la guida del nonno Giacomo Petrotta, e ne rievoca la violenta repressione.   Un altro progetto espositivo di questa edizione di BLAS, è Saplings (6 giugno, ore 19.,00 Atterraterra Lab – fino al 10 giugno) nato dalla residenza artistica co-ospitata da Aterraterra e Fondazione Studio Rizoma di Elisa T. Bertuzzo, etnologa che parte del progetto eco-femminista di rivalidare epistemologie, pratiche di cura, economie e solidarietà translocali, a lungo oppresse da logiche estrattiviste, coloniali e patriarcali e della media artist Doireann O’Malley, il cui focus si concentra su pratiche meditative e di visualizzazione, scrittura e teoria, nel tentativo di manifestare futuri ecofemministi e queer.[1]  Tra la traccia che BLAS ha lasciato negli scambi tra diverse sponde del Mediterraneo, arriva a Palermo, dopo essere stato presentato in anteprima a Tunisi lo scorso autunno,  ??? EL (7 e 8 giugno ore 21.00, Teatro Biondo) l’ultima creazione teatrale del regista Simone Mannino con il suo Mediterranean Theatre Ensemble, che esplora il sogno utopico di un mondo multietnico e multiculturale senza conflitti, con una performance in italiano, arabo e francese e la colonna sonora dal vivo di Gaetano Dragotta e Ruth Kema.  E ritorna al festival ancora una volta l’acclamato Ordinateur, stella del Coupé-decalé, genere di musica e danza nato in Costa D’Avorio e oggi cantato e ballato anche in Europa e ovunque ci siano comunità del West Africa. Per la terza volta a Blas 2024 con il gruppo La Fleur, formato insieme alla danzatrice Annick Choco, alla coreografa Monika Gintersdorfer, e a Timor Litzenberger, il coreografo scrive un nuovo capitolo dell’indagine sulle numerose connessioni tra calcio e cultura pop, presentando in anteprima italiana Konami – The Footballdance (30 maggio, Complesso Monumentale di Santa Chiara), una performance – spettacolo che ha debuttato all’FFT- Forum Freies Theater di Düsseldorf lo scorso aprile, e che sarà rimessa in scena a Palermo con un gruppo di ballerini locali. Dallo show viene fuori la fotografia del divario Nord-Sud, che spinge i talenti del continente africano ballerini, musicisti e calciatori a spostarsi in Europa, dove si concentrano il capitale finanziario e le infrastrutture, i migliori club e campionati e un sistema differenziato di promozione culturale che attrae i talenti dalle aree del Sud Globale. Tra le collaborazioni di quest’anno una menzione a sé merita quella con :AFTER, festival di architettura diffuso in Sicilia, con cui BLAS continua l’importante percorso di risignificazione dello spazio urbano, attraverso il programma :AFTER – ARENA ARENELLA (1 giugno). Una maratona tra workshop, passeggiate guidate, incontri e sessioni di ascolto sviluppate insieme a Michael Obrist (TU Vienna), Roberta Jurcic (B+), Muck Petzet (USI), Cristina Alga (MMV) e altri professionisti, che si svolgerà alla Ex-Chimica Arenella, nell’omonimo quartiere, attualmente oggetto di riqualificazione con il progetto attraverso la piattaforma C40 reinventing cities; un’iniziativa nata per stimolare operazioni di rigenerazione urbana attraverso un concorso che premia sia la dimensione imprenditoriale che quella architettonica del progetto. :AFTER e BLAS daranno così un contributo al processo di trasformazione di un luogo così delicato e strategico per Palermo stimolando ulteriori riflessioni e un dibattito pubblico sul progetto. Proseguono inoltre anche le residenze artistiche con cui BLAS sostiene la produzione e la ricerca in diversi settori. Quest’anno l’artista residente è Abou Bakar Sidibé, regista noto per l’acclamato film Les Sauteurs – Those who jump – che sarà presentato dallo stesso regista a Piazza Meriderraneo in collaborazione con Corrente (8 giugno, 21.30)- in cui narra le vicende dei “saltatori” che tentano di oltrepassare il confine tra Melilla, enclave spagnola in Marocco, e il territorio europeo. Un film dove Sidibé è protagonista e operatore allo stesso tempo, incarnando la doppia identità di migrante e artista. Come ideale sviluppo di questa storia, Sidibé, insieme a Eva-Maria Bertschy e all’attrice palermitana Daniela Macaluso continuerà con Fondazione Studio Rizoma la sua indagine documentaristica sulla realtà dei migranti dell’Africa occidentale ai margini alle frontiere esterne dell’Europa.

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