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Roma, 14 feb. (askanews) – Una colomba bianca con un ramo d’ulivo nel becco in campo rosso con tre parole: pace terra dignità. L’ambizione alla semplicità e alla chiarezza del messaggio è dichiarata fin dal simbolo esposto nella conferenza stampa di presentazione della lista elettorale per le europee promossa da Michele Santoro e da un arcipelago di personalità e gruppi pacifisti. “Non vogliamo togliere voti al Pd, al M5S, ad altri ma prendere quelli di chi non vota”, chiarisce il giornalista ed ex eurodeputato, secondo il quale la competizione elettorale è diventata un “reality”.
“Ho sentito i sondaggisti – spiega – e confermano la crescita dell’area del non voto che rischia di superare il 50 per cento, che non c’è travaso fra centrosinistra e centrodestra, che avremo piccoli spostamenti fra Pd e M5S, piccoli spostamenti tra i gruppi che si contendono la definizione di centristi, piccoli spostamenti nel centrodestra. Quindi dovrei appassionarmi a una campagna elettorale dove l’obiettivo massimo è che Schlein o Conte prendano il 20 per cento dei voti?”. Il tema dei rapporti a sinistra non turba la nascente coalizione pacifista: “Non stiamo costruendo un partito – scandisce Santoro – ma un vettore per portare al centro della campagna elettorale europea la parola pace”.
In caso di accordi con altre forze chi dovesse essere eletto con questa lista “il giorno dopo non deve tornare a rappresentare il suo partito ma rimanere fedele a queste istanze”. Sulla base di un programma che “non è la Bibbia ma è costruito con un metodo nuovo: mettere da parte ciò che ci divide e tenere quello che ci unisce. Non serve riproporre la logica dei gruppi extraparlamentari a chi grida una parola più forte. Sono coi ragazzi di Napoli (che hanno manifestato sotto la sede della Rai dopo la censura pubblica dell’Ad Roberto Sergio sulle parole del cantante Ghali su Gaza, ndr) ma non dobbiamo attardarci a discutere se ci sia una strage o un genocidio; lasciamo che sia la Corte dell’Aja a decidere ma non dimentichiamo quello che la Corte ha già detto: Israele deve smettere di fare quello che fa. E il nostro governo e l’Unione europea non hanno assunto questa posizione”.
Per arrivare a presentare le liste Santoro annuncia di voler raccogliere le firme e non volersi appoggiare ad altri che potrebbero (come Rifondazione) prestare il loro per evitare l’onere. Ma lascia aperta la porta ad ipotetici accordi “fino all’ultimo” sia con Unione popolare (Prc+Potere al Popolo) sia ad Alleanza Verdi-Sinistra (Si+Europa Verde). Insieme a questi ultimi, afferma, “possiamo raggiungere il 6 per cento ed avere una posizione ragguardevole nel sistema politico”. In ogni caso, se gli accordi, come pare a questo punto probabile, non ci saranno, “non siamo certo noi a spaccare il fronte della sinistra, non siamo diventati Nembo Kid, loro sono già in frantumi”, chiosa l’ex volto televisivo. Quanto alle critiche di qualche esponente del Pd nei suoi confronti, “adesso ci dicono che c’è l’editto bulgaro… io – rivendica Santoro – sono rientrato in Rai perché ho vinto la causa, non perché lo ha voluto un partito che aveva i presidenti e non hanno rimosso la causa contro di me. Gratitudine? Mi hanno chiesto in ginocchio di candidarmi, e ho portato 750mila preferenze, lo sa il giovane dirigente del Pd? Qualcuno glielo racconti…”.
Quanto ai contenuti, il manifesto della nuova formazione politica lo traccia Raniero La Valle, storico esponente della sinistra cattolica e pacifista, per tre legislature in Parlamento con la Sinistra indipendente a cavallo fra gli anni 70 e 80 del secolo scorso. “L’intero sistema globale – afferma – è costruito sul dominio e sulla guerra. Netanyahu ha detto che non si ferma ma Gaza è punto di svolta fra salvezza e catastrofe” e quello israeliano non è “un diritto di difesa ma una vendetta per lo scempio del 7 ottobre”. Secondo La Valle “ora si fa una specie di calcolo su quanti morti civili sono accettabili ma finora questo prezzo è stato accettato e quando si arriva a questa contabilità l’anima del mondo è perduta. Se allarghiamo lo sguardo alla crisi mondiale vediamo che l’intera umanità a rischio. Forse è possibile sottrarre il consenso degli elettorati a questo orrore”, spiega. “Chiediamo – prosegue l’esponente pacifista – di chiamare la guerra con il suo nome, che tutte le guerre siano assimilate al genocidio e represse con le norme della convenzione internazionale contro il genocidio. E’ contro la sua natura che l’Unione europea si doti di un esercito europeo e che contribuisca alle guerre altrui con l’invio di armi e con le sanzioni, che colpendo indiscriminatamente interi popoli sono anch’esse genocidio”, ammonisce ancora La Valle.
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