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Roma, 17 nov. (askanews) – L’euro digitale è “una vera iniziativa europea” che combinerà alcune delle caratteristiche del contante con quelle dei pagamenti digitali, consentirà pagamenti sia online che offline, da persona a persona, funzionerebbe su una infrastruttura europea e rafforzerebbe resilienza dell’Unione. Lo ha affermato Piero Cipollone, al suo primo evento pubblico da neo componente del Comitato esecutivo della Bce, dove ha sostituito Fabio Panetta, che ha assunto la guida della Banca d’Italia.
Cipollone è intervenuto a un dibattito online sull’euro digitale con alcuni europarlamentari.
“L’euro digitale non è solo un mezzo di pagamento – ha detto nella sua presentazione iniziale – ma una vera iniziativa europea che deve essere condivisa con tutti i portatori di interessi (stakeholder). Siamo convinti che la moneta non sia solo una questione tecnica e tutti i portatori di interessi devono essere coinvolti. La decisione se di adottarlo è stata ancora presa. Sarebbe una forma digitale dei contanti. Non rimpiazzerà ma complementerà il contante”.
“Combinerà alcune delle caratteristiche del contante con quelle dei pagamenti digitali. Sarà disegnato per essere altamente inclusivo – ha proseguito Cipollone – senza lasciare nessuno indietro. Consentirà pagamenti ovunque anche da persona a persona, sia online che fisicamente, assicurerà alti standard di privacy e ovviamente faciliterà i pagamenti offline. Nessun altro strumento offre tutte queste possibilità”.
“Perché ci serve un euro digitale? Viviamo in un tempo in cui tutto sta diventando digitale, incluse le preferenze di pagamento delle persone. Vogliamo offrire una forma di contante digitale. L’euro digitale – è la tesi di Cipollone – sosterrebbe la nostra libertà di pagare e la nostra autonomia strategica. Assicurerebbe che ci sia una soluzione di pagamenti sotto la governance europea che poggerebbe su una infrastruttura europea questo rafforzerebbe la resilienza europea”.
Consentirebbe anche di “aumentare l’efficienza e di ridurre i costi”. Negli ultimi due anni è stata effettuata la fase investigativa sul “disegno di prodotto” dell’euro digitale. “Dal primo novembre è stata iniziata la fase di preparazione per focalizzarci sullo sviluppo, finalizzare lo schema, che consiste in un singolo insieme di regole standard, secondo per iniziare a contattare i possibili provider e. terzo, continuare a sperimentare. Nel corso di questo processo la Bce farà gli aggiustamenti appropriati in linea con le deliberazioni legislative che vanno avanti in parallelo. A ottobre 2025 il consiglio direttivo deciderà se lanciare la prossima fase”, ha ricordato.
“Un ampio sostegno politico è cruciale prima di decidere. La decisione verrà presa solo quando il processo legislativo sarà stato completato ed è concepibile solo se c’è un ampio supporto politico del pubblico”. Ma “dato che l’euro digitale sarebbe una passività della Banca centrale”, secondo l’istituzione “la decisione se emetterlo spetterebbe alla Bce”, ha sostenuto.
Infine, “la Bce sostiene pienamente la proposta di dargli per corso legale, che significherebbe la possibilità di usarlo in ogni negozio che usa pagamenti digitali. La Bce sostiene pienamente anche la proposta che la gente possa ricevere l’euro digitale alla banca presso la presso cui ha un conto corrente, senza doversi rivolgere a un altro provider”.
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