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Bruxelles, 16 mag. (askanews) – L’Ue ha aperto un procedimento formale nei confronti di Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, piattaforme accusate di causare dipendenza comportamentale nei bambini. La portavoce Ue, Johanna Bernsel, ha spiegato che una conferma darebbe al blocco dei 27 “il potere di adottare delle azioni esecutive contro il gigante tecnologico statunitense”.”Questa apertura formale ci permette di fare alcuni passi ulteriori nella richiesta di informazioni che abbiamo già inviato. Possiamo anche fare ispezioni, e poi potremo anche adottare alcune azioni esecutive come potremmo fare ora in generale, dal punto di vista procedurale, l’apertura di un’indagine consentirebbe alla Commissione di adottare misure provvisorie, decisioni di non conformità e anche, soprattutto, di accettare impegni da parte di Meta”.
L’indagine segue la mastodontica legge del Digital Services Act (DSA) che obbliga le più grandi aziende tecnologiche del mondo a fare di più per proteggere gli utenti europei online e a dare una stretta sui contenuti illegali. Si tratta della seconda indagine su Meta dopo una precedente avviata dall’Unione Europea il mese scorso per i timori che Facebook e Instagram non contrastino a sufficienza la disinformazione.Un altro tema che la commissione ha sollevato è il cosiddetto “effetto tana del coniglio”, che accade quando gli utenti vengono bombardati da contenuti suggeriti dall’algoritmo, in alcuni casi portando a contenuti ancora più pericolosi.
“Non siamo convinti che abbia fatto abbastanza per soddisfare gli obblighi tesi a mitigare i rischi di effetti negativi sulla salute mentale e fisica dei giovani europei”, ha commentato il commissario al mercato interno, Thierry Breton, riferendosi a Meta.
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