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Bruxelles, 11 feb. (askanews) – “L’Ue e i suoi stati membri sono sempre stati sostenitori convinti della Corte Penale Internazionale (Cpi) e dei principi dello Statuto di Roma” che l’ha stabilita. “Tutti gli stati membri hanno ratificato lo Statuto di Roma. La sua ratifica è uno dei criteri per l’adesione all’Unione europea”. Lo ha ricordato il Michael McGrath, il commissario Ue responsabile per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di diritto e la Protezione dei consumatori, durante un dibattito nella plenaria del Parlamento europeo, stasera a Strasburgo, sulla “protezione del sistema di giustizia internazionale, e in particolare della Corte Penale Internazionale e della Corte Internazionale di Giustizia.

La Cpi, ha sottolineato McGrath, “garantisce la responsabilità per i crimini internazionali. Dà voce alle vittime in tutto il mondo. È uno strumento essenziale allo scopo di prevenire e frenare i crimini internazionali più gravi, promuovendo in ultima analisi libertà, sicurezza, giustizia e pace”.

“La Corte – ha continuato il commissario – deve essere in grado di perseguire la lotta contro l’impunità globale senza interferenze. La sua indipendenza – ha affermato – deve essere difesa con fermezza in ogni momento di fronte alle sanzioni degli Stati Uniti”.

Il dibattito del Parlamento europeo, ha osservato McGrath, “è tempestivo, poiché la cooperazione multilaterale è essenziale per affrontare le sfide globali, garantendo efficacemente sicurezza e giustizia. Le atrocità di massa non possono essere affrontate in isolamento. La difesa dello stato di diritto dipende dalla nostra azione collettiva. I nostri valori condivisi, tradotti in diritti fondamentali e solide regole di diritto internazionale, rappresentano l’unica bussola affidabile per guidare la nostra azione in ogni momento”.

“Solo un solido e funzionante sistema di giustizia internazionale, che garantisca l’individuazione delle responsabilità per la violazione delle regole internazionali, fornisce garanzie per l’ordine internazionale basato sulle regole che tutti consideriamo fondamentale”, ha avvertito il commissario.

“Ma oggi – ha rilevato McGrath – quel sistema è messo in discussione. Il 6 febbraio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per autorizzare sanzioni contro la Corte penale internazionale. Il 10 febbraio, gli Stati Uniti hanno pubblicato l’allegato all’ordine esecutivo, che ha indicato che il procuratore Karim Khan della Cpi è interessato da queste sanzioni. Questa decisione rappresenta una seria sfida al lavoro della Cpi, con il rischio di influenzare le indagini e i procedimenti in corso, incidendo su anni di sforzi per garantire l’individuazione delle responsabilità in tutto il mondo”.

“E’ triste – ha osservato ancora il commissario – che nel mondo odierno le violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale aumentino di ora in ora. Così come il numero delle vittime di crimini atroci sfida le considerazioni più elementari dell’umanità. Tutte queste vittime meritano giustizia e riparazione, e solo un sistema affidabile di giustizia internazionale può fornirle”.

“L’Unione europea è consapevole dell’urgenza di fornire supporto alla Corte, sia finanziariamente che diplomaticamente, e continueremo a utilizzare gli strumenti a nostra disposizione per proteggere la Cpi. Si stanno esplorando tutte le possibili vie d’azione per sostenere la Corte e consentirle di continuare il suo lavoro cruciale”, ha annunciato McGrath.

“Resteremo incrollabili – ha assicurato il commissario – nel nostro sostegno a queste due istituzioni”, la Cpi e la Corte internazionale di giustizia, che sono “fondamentali per la giustizia internazionale, il multilateralismo e lo stato di diritto. In definitiva, – ha concluso – proteggendo queste istituzioni, proteggiamo il nostro futuro”.

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