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Roma, 24 apr. (askanews) – La commissione bicamerale di Vigilanza Rai ha deciso a maggioranza di non audire il responsabile approfondimento, Paolo Corsini, e la conduttrice Serena Bortone sul “caso Scurati”. La richiesta di audizione era stata formalizzata alla presidente Barbara Floridia dal capogruppo Pd, Stefano Graziano, e sostenuta da tutte le opposizioni.

Per Graziano si tratta di un “grave strappo, una forzatura incomprensibile: metodi già visti. La commissione di Vigilanza Rai viene silenziata a colpi di maggioranza. Cosa ancor più grave che avvenga alla vigilia della festa della Liberazione. Il Parlamento deve essere messo nelle condizioni di fare luce su un caso grave di gestione della Rai. Di cosa hanno paura? Non saranno le sempre più insistenti indiscrezioni sui contatti diretti tra palazzo Chigi e i vertici Rai per la gestione del ‘caso Scurati’ a preoccupare Meloni?”.

“I meloniani – accusa Dario Carotenuto (M5s) – hanno alzato un muro impedendo a colpi di maggioranza l’audizione della Bortone dopo averla beceramente attaccata nei giorni scorsi. A nulla è valso il nostro appello al buonsenso e a portare il dibattito che è in corso in tutto il Paese nel luogo istituzionale deputato a discuterne: hanno preferito fare censura anche in vigilanza. Non gli basta fare un uso privato della RAI, si spingono a fare altrettanto con la commissione di vigilanza utilizzandola a loro uso e consumo. Quando si è trattato di convocare Sigfrido Ranucci per intimidirlo dopo le sue inchieste, lo hanno fatto. Adesso si nascondono dietro pretestuose formalità per impedire alla commissione di approfondire un tema dibattuto in tutto il Paese. Così si manda un messaggio sbagliatissimo e si colpisce l’autorevolezza dell’istituzione”.

Il presidente dei deputati di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e il capogruppo azzurro in Vigilanza Rai, Roberto Rosso, difendono la scelta: “Il caso Bortone appare chiaro. Sarà necessario comunque approfondire la vicenda quando l’8 maggio saranno ascoltati in Commissione parlamentare di vigilanza l’amministratore delegato e il direttore generale della Rai. In quella occasione potremo conoscere il primo esito delle verifiche in corso in Rai. Ma già fin d’ora le cose appaiono chiare. La trasmissione di Rai Tre, la sera prima del programma ha inviato alla direzione competente la scaletta della puntata indicando la presenza di Scurati, specificando nel gergo aziendale la qualifica TG, ovvero ‘titolo gratuito’. La trasmissione ha inviato anche il comunicato stampa con la scaletta comprendente l’intervento di Scurati, con immediata approvazione della direzione approfondimenti. Il tutto immaginiamo sia ampiamente documentato. È chiaro che non c’è stata nessuna censura e che qualcuno non dice cose vere. Siamo di fronte a una strumentalizzazione, dovuta più alla preoccupazione di palinsesti futuri che a censure inesistenti. Insomma più spettacolo che informazione”.

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