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Roma, 27 mar. (askanews) – Ad una settimana dal voto per il nuovo presidente di Confindustria la tensione all’interno dell’associazione resta alta. L’imprenditore ligure Antonio Gozzi non si sarebbe arreso e sarebbe intenzionato a portare avanti la sua battaglia contro l’esclusione dalla gara. Secondo quanto si apprende avrebbe presentato un nuovo ricorso al collegio dei probiviri. L’incontro di ieri, proprio con i probiviri, non sarebbe stato giudicato soddisfacente da Gozzi che vorrebbe ulteriori chiarimenti sulle delibere non considerate idonee dai saggi.
Prosegue intanto la sfida tra Emanuele Orsini ed Edoardo Garrone in vista del voto di designazione del 4 aprile. La potente Assolombarda si è già schierata con Garrone e anche parte del Veneto avrebbe espresso il suo consenso per l’industriale ligure che ieri avrebbe incassato l’appoggio degli imprenditori di Genova. Con Garrone anche gran parte del Piemonte e della Romagna. Orsini dalla sua ha il Lazio con Unindustria e potrebbe contare sull’appoggio di Toscana, Emilia e di parte delle associazioni del Sud. Anche Confindustria Veneto Est – secondo quanto trapelato dopo la riunione del consiglio generale guidata dal presidente, Leopoldo Destro – sarebbe orientata a sostenerlo pur non essendoci una delibera ufficiale.
La partita si giocherà tutta, giovedì prossimo, nel segreto dell’urna quando i 185 membri del parlamentino di Confindustria dovranno designare il successore di Carlo Bonomi. Per acquisire lo status di presidente designato è necessario conseguire almeno la metà più uno dei voti dei presenti, senza tener conto degli astenuti e delle schede bianche. Si calcolano, invece, le schede nulle. Per l’elezione vera e propria da parte dell’assemblea bisognerà aspettare il 23 maggio.
Mlp
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