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Roma, 24 set. (askanews) – Cooperative di abitanti, cura del suolo, cooperative di comunità a dispetto dell’over tourism e della speculazione. Sono alcuni dei temi su cui è impegnata la Cooperazione di Abitanti che, come alle sue origini, punta a tutelare il diritto alla casa e nell’impegno per comunità e società più eque, vero valore di un’economia sociale. Sono le tematiche al centro della conferenza per il 70esimo anniversario di Confcooperative Habitat, la Federazione di Confcooperative che raggruppa le cooperative di abitazione e le nuove cooperative di comunità.
“Solo negli ultimi 10 anni la cooperazione di abitanti ha realizzato 87.000 nuovi alloggi con prezzi, tra proprietà e affitto, inferiori almeno del 30% rispetto a quelli medi di mercato, con picchi anche dell’80%. Una politica di social housing ante litteram per far fronte al disagio abitativo e alla domanda messa a rischio”. Lo ha affermato Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat, secondo quanto riporta un comunicato in apertura della conferenza “Cooperare per l’eternità”.
All’evento sono attesi gli interventi di: Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti; Alessandro Morelli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio; Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative.
“Dal secondo dopoguerra a oggi la cooperazione è stata una grande protagonista della risposta abitativa, consegnando alloggi sia in proprietà sia in affitto a oltre 930mila famiglie; 70 anni di vita sono un traguardo importante, un momento per guardarsi dentro, riflettere e orientarsi ad un futuro incerto. Abbiamo trasformato l’Italia che usciva dalle macerie del secondo conflitto mondiale, grazie all’articolo 45 della Costituzione che riconosce il ruolo della cooperazione. Oggi – continua Maggioni – ci troviamo ad affrontare un altro tipo di macerie, quelle prodotte dalle crescenti disuguaglianze: stipendi bassi, costo della vita in crescita, mutui alle stelle e locazioni introvabili. E, quando si trovano, i canoni insostenibili stanno drammaticamente erodendo il diritto all’abitare giusto per molte famiglie, soprattutto quelle esposte a maggiore vulnerabilità”.
Queste le sfide per il futuro: rendere città e territori ospitali, far convivere turismo e cittadini senza dover arrivare a illogici conflitti; coinvolgere con coraggio i giovani, dando loro voce e risorse per progettare un futuro migliore e più giusto. Territori belli, ma anche accoglienti per tutti.
In questo quadro l’associazione sottolinea anche il ruolo delle Cooperative di comunità: “Oltre 250 cooperative, più di 6.500 soci, circa 335.000 tra utenti e beneficiari garantite da un migliaio di occupati, in prevalenza donne. È questo l’identikit di un fenomeno che sta ridando energia e speranza ai territori delle aree interne. Sono imprese promosse da chi vive nei territori che rischiano lo spopolamento, con l’obiettivo di creare economie locali preservando natura, abitabilità, ospitalità e agricoltura. È urgente però una legge quadro nazionale – ribadisce Maggioni – che, qui come nella legislazione urbanistica, armonizzi il caos indotto dalle varie normative regionali. Sono interessati, tra gli altri, 5.500 comuni che rappresentano oltre il 60% della superficie nazionale”.
Nel pomeriggio si terrà la presentazione e la premiazione dei progetti dei due bandi di Padova e di Torino dell’ultima edizione di AAAarchitetticercasi, il concorso per progettisti Under33 ideato e promosso da Confcooperative Habitat.
“La nostra politica abitativa è impegnata nel contrasto di consumo di suolo, privilegiando interventi di recupero di aree urbane degradate o dismesse. Un’azione che risponde alla necessità sempre più urgente di arrestare il consumo che nel nostro paese – continua Maggioni – secondo l’ultimo rapporto Ispra ha registrato una brusca accelerata a ritmi che non vedevamo più da 10 anni. Nell’ultimo anno infatti i fenomeni di trasformazione del territorio agricolo e naturale in aree artificiali hanno sfiorato i 2,5 metri quadrati al secondo e riguardato quasi 77 km quadrati in un solo anno (oltre 21 ettari al giorno): registrando un +10%”.
“Il contrasto al dissesto idrogeologico parte dalle aree interne, 5.500 comuni che rappresentano il 67% della superficie nazionale. I cambiamenti climatici – sottolinea Maggioni – hanno prodotto danni per 111 miliardi, di cui 57,1 miliardi di euro solo per alluvioni. Negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue è stato “pagato” dall’Italia (Fonte Censis)”. Mentre “il consumo di suolo e di paesaggio non è determinato da una spinta demografica. Per questo è necessario regolare al meglio le trasformazioni territoriali, riducendo l’intasamento delle città, oggi sempre meno vivibili, con tempi di percorrenza casa – lavoro troppo elevati che minano la qualità della vita. Siamo tra i meno virtuosi in Europa. Insieme alla Francia – conclude Maggioni – i lavoratori italiani impiegano in media 45 minuti per andare da casa al lavoro. Gli italiani bruciano quasi 8 ore a settimana per andare e tornare dal lavoro. Come se trascorressero 4 giorni lavorativi al mese nel traffico tanto che quasi 1 su 2 desidera cambiare lavoro per avvicinarsi a casa”.
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