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Roma, 30 ago. (askanews) – Poco dopo l’annuncio dei risultati delle presidenziali in Gabon, con la rielezione di Ali Bongo, un gruppo di ufficiali dell’esercito è apparso sulla televisione nazionale affermando di aver preso il potere e di voler annullare i risultati del voto di sabato. La commissione elettorale ha annunciato la rielezione di Bongo con il 64,27% dei voti, ma l’opposizione ha definito l’elezione truccata.

Il rovesciamento del presidente metterebbe fine al potere della sua famiglia in Gabon, durato 53 anni. Subito dopo l’annuncio in tv forti spari sono stati segnalati nella capitale gabonese Libreville.

Dodici soldati sono apparsi in televisione annunciando che avrebbero annullato i risultati delle elezioni e sciolto “tutte le istituzioni della repubblica”. Uno dei soldati ha dichiarato al canale televisivo Gabon 24: “Abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime” causato da “un governo irresponsabile e imprevedibile che provoca un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos”.

Il voto del 26 agosto “non ha soddisfatto le condizioni per uno scrutinio trasparente, credibile e inclusivo tanto auspicato dagli uomini e dalle donne gabonesi”, recita la nota letta dai militari in tv.

“Oggi, 30 agosto 2023, noi, forze di difesa e sicurezza, riunite nel Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni (CTRI), a nome del popolo gabonese e garante della protezione delle istituzioni, abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine al regime in vigore”, è stato l’annuncio fatto da un gruppo di militari tra cui figurano anche membri della Guardia Repubblicana (GR), la guardia pretoriana della presidenza, riconoscibili dai loro berretti verdi, così come soldati dell’esercito regolare e agenti di polizia, scrive Le Monde.

“Le elezioni generali del 26 agosto 2023 e i relativi risultati vengono annullati. Le frontiere sono chiuse fino a nuovo ordine. Vengono sciolte tutte le istituzioni della Repubblica, in particolare il governo, il Senato, l’Assemblea nazionale, la Corte costituzionale, il Consiglio economico, sociale e ambientale, il Centro elettorale gabonese”.

“Invitiamo le persone, le comunità dei paesi fratelli insediatisi in Gabon e i gabonesi della diaspora alla calma e alla serenità – hanno aggiunto – . Riaffermiamo il nostro attaccamento al rispetto degli impegni del Gabon nei confronti della comunità nazionale e internazionale”.

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