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Roma, 17 nov. (askanews) – La piazza di Cgil e Uil lancia la sfida sulla manovra e a un Governo che “sta portando il Paese a sbattere”. La prima delle cinque manifestazioni con scioperi nei territori (oggi era la volta delle regioni del Centro), che proseguiranno fino al primo dicembre, ha portato in piazza del Popolo a Roma, secondo gli organizzatori, 60mila persone.
La protesta nel settore dei trasporti, al centro nei giorni scorsi di polemiche tra il sindacato e il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, culminate con la precettazione e la conseguente rimodulazione dello sciopero da 8 a 4 ore (dalle 9 alle 13), ha raccolto “altissime adesioni”, hanno riferito Filt e Uiltrasporti, con punte del 100% nei porti e fino all’80% nella logistica. Nel trasporto pubblico locale e ferroviario l’adesione media, hanno detto le stesse fonti, è stata del 70%. Numeri però contestati dal Mit secondo cui il traffico sulla rete di Rfi è stato “regolare, con adesioni intorno al 5%”. Nessun treno sulla linea dell’alta velocità è stato soppresso, ha inoltre sottolineato il ministero, con adesioni sotto il 16% del personale sui treni regionali.
Salvini è stato il bersaglio principale dei leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Alle due organizzazioni non è andata giù la precettazione per i lavoratori dei trasporti, confermando che l’ordinanza del ministro sarà impugnata. Bombardieri non ha fatto retromarcia rispetto alle parole pronunciate in questi giorni contro Salvini, accusato di squadrismo istituzionale per aver messo in discussione il diritto di sciopero. “La piazza è una risposta democratica di persone che soffrono – ha detto – che hanno pagato per stare qui. Una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale”.
Parole di fuoco anche da Landini: “Questa non è semplicemente una piazza del Popolo strapiena, ma è la piazza del popolo dei lavoratori. E’ la risposta più intelligente e ferma che potevamo dare a chi mette in discussione il diritto di sciopero. Questo è un attacco alla democrazia”. Il numero uno della Cgil ha ribadito che questa prima giornata di mobilitazione è solo la prima: “Adesso basta, siamo la maggioranza di questo Paese e vogliamo essere ascoltati. Per questo continueremo con gli scioperi. Non bisogna avere paura né abbassare la testa. Siamo sulla strada giusta e non ci fermiamo”.
Il braccio di ferro tra Cgil-Uil e Salvini ha fatto da sfondo alle ragioni della protesta. Una manovra che contiene “porcherie”, ha affermato Landini. “Non una delle promesse fatte sono stati capaci di rispettare”, ha aggiunto. La mobilitazione, cui la Cisl non si è unita (manifesterà da sola sabato 25 in piazza Santi Apostoli a Roma), è stata decisa per protestare contro la legge di bilancio, che, hanno ribadito Landini e Bombardieri, è sbagliata e non mette al centro i temi del lavoro povero; salari bassi; perdita del potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni; mancanza di una politica industriale; risorse insufficienti per sanità, scuola e contratti del pubblico impiego; riforma fiscale che non premia chi paga le tasse, mentre non si fa una vera lotta all’evasione; e il peggioramento dei requisiti per uscire dal lavoro con la “vergogna” di Opzione donna.
Sulla sicurezza sul lavoro “quante persone devono morire prima che la vostra coscienza vi imponga di intervenire – ha accusato Bombardieri – non avete fatto nulla”. Sulle pensioni il segretario generale della Uil ha osservato che il Governo ha tolto 68 miliardi di risparmi al sistema: 36 mld per la mancata indicizzazione fino al 2032 e 32 mld per la rivisitazione retroattiva delle aliquote nel pubblico impiego fino al 2043. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha cercato di buttare acqua sul fuoco: “Credo che sia legittimo che i sindacati esprimano le loro preoccupazioni anche attraverso uno sciopero, perché è un diritto che è affermato dal nostro ordinamento. Questo non preclude il dialogo”.
Intanto, il garante degli scioperi ha inviato alle commissioni Lavoro e Trasporti della Camera la documentazione sui precedenti orientamenti dell’authority in tema di sciopero generale. La manifestazione in piazza del Popolo ha avuto una coda agitata a causa dell’esplosione di due bombe carta che non hanno causato feriti. Il responsabile del gesto è stato bloccato dal servizio d’ordine di Cgil e Uil e consegnato alle forze di polizia.
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