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Roma, 24 ago. (askanews) – Istanbul ha avuto più successo nell’attrarre offerte pubbliche iniziali quest’anno rispetto alle borse molto più grandi di Londra, Francoforte o Milano, aiutata dal boom del commercio di azioni al dettaglio in Turchia in un anno altrimenti in gran parte negativo per le quotazioni a livello globale. Secondo i dati Dealogic, riportati dal Financial Times, quest’anno trenta società hanno venduto azioni in IPO alla Borsa di Istanbul, raccogliendo complessivamente 1,9 miliardi di dollari.
Il volume delle operazioni ha spinto Istanbul tra le prime 10 sedi globali per le IPO del 2023, davanti ai mercati azionari molto più grandi dell’Europa occidentale e della Corea del Sud.
Il successo della Turchia, insieme a quello di altre economie emergenti come Romania e Indonesia, evidenzia come alcune delle principali borse occidentali non riescano ad attrarre importanti accordi azionari. Le IPO di Londra, ad esempio, hanno raccolto solo 967 milioni di dollari, mentre quelle di Francoforte hanno raccolto 1,1 miliardi di dollari.
La Turchia – sottolinea i Ft – sta traendo vantaggio dal fatto che gli investitori al dettaglio locali stanno diventando una parte sempre più influente del mercato. Mentre i capitali stranieri sono fuggiti a causa delle preoccupazioni per le politiche economiche non convenzionali del presidente Recep Tayyip Erdogan, i trader al dettaglio si sono rivolti alle azioni nella speranza di ottenere grandi rendimenti per compensare gli effetti di una crisi inflazionistica di lunga durata e del crollo della lira.
Secondo la Turkish Capital Markets Association, il numero di investitori nelle azioni turche è più che quadruplicato, raggiungendo i 5,1 milioni dall’inizio del 2019. La proprietà del mercato azionario complessivo da parte dei singoli investitori è raddoppiata in quel periodo raggiungendo il 38%.
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