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Roma, 28 lug. (askanews) – Le banche dell’area euro, come quelle dell’Unione Europea in generale, sono in grado di superare un ipotetico periodo di gravi difficoltà economica mantenendo livelli patrimoniali adeguati. Lo riporta la vigilanza bancaria della Bce sulla base degli stress test che ha condotto in parallelo a quelli effettuati dall’Eba (l’Autorità bancaria europea).

La Bce ha sottoposto a simulazione i bilanci di un numero maggiore di banche: oltre alle 57 esaminate anche dall’Eba (quelle dell’eurozona sul campione totale di 70 banche Ue) ha condotto l’esercizio anche su 41 istituzioni medie che non ricadono nel gruppo principale.

Secondo la Bce le banche più piccole, pur subendo una maggiore erosione di capitale, a causa della loro minore capacità di generare utili e con maggiori perdite sull’orizzonte previsionale, escono dall’esercizio con livelli patrimoniali più elevati agli istituti più grandi: Cet1 al 13,7% a fronte del 10,1% delle 57 del “gruppo Eba”, tenuto presente che partivano con livelli di patrimonializzazione più elevati (20,2% a fronte del 14,7%).

Secondo la Bce in media il coefficiente patrimoniale di tutte e 98 le banche sottoposte a stress test si ridurrebbe di 4,8 punti percentuali al 10,4%, dopo un triennio di scenario avverso, con condizioni macroeconomiche molto impegnative. Il campione di banche sottoposto a simulazione rappresenta circa l’80% del totale degli asset bancari nell’area euro.

Il test, assieme a un prolungato periodo di difficoltà sulla crescita economica ipotizza anche tassi di interesse elevati e alta inflazione. La vigilanza bancaria della Bce ricorda che non si tratta di un test in cui si viene “bocciati” o che si supera: non ci sono soglie al di sotto delle quali le banche non hanno passato l’esercizio.

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