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Roma, 12 giu. (askanews) – Il ruolo internazionale dell’euro è rimasto stabile sull’insieme dello scorso anno. Ma nell’ultimo rapporto dedicato a questo tema, la Banca centrale europea mette in guardia dalle “fratture che potrebbero emergere nel sistema monetario internazionale” nel contesto di accresciuti attriti geopolitici.
L’indicatore complessivo sul ruolo internazionale dell’euro, secondo la Bce, è rimasto al di sopra del 19% lo scorso anno, in prossimità della media media che ha registrato dalla sua introduzione nel 1999. L’euro resta ampiamente la seconda valuta più rilevante a livello globale.
L’istituzione di Francoforte riporta che lo scorso anno la quota dall’euro nelle riserve valutarie estere globali è scesa di un punto percentuale al 20%, a prezzi costanti, un livello che l’ultima volta era registrato registrato nel 2020. Altri indicatori sul ruolo internazionale dell’euro hanno segnato “limitati declini”, tra questi l’ammontare di consistenze di depositi internazionali, la mole di prestiti internazionali e le regolazioni su scambi valutari internazionali. Invece è aumentata la quota di obbligazioni internazionali denominate in euro.
La Bce tuttavia nello studio ammette che “alcuni paesi stanno sempre più cercando di utilizzare unità (nel senso monetario) diverse dalle maggiori valute per gli scambi internazionali, così come alternative ai sistemi tradizionali di pagamento trans frontalieri”.
Il rapporto della Bce non ne fa cenno ma queste manovre potrebbero riflettere le tensioni tra le economie avanzate occidentali (Usa, Ue) e giurisdizioni come Russia, Cina o altri giganti globali dei cosiddetti “Brics”, a seguito delle sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina e le delle tensioni con Pechino Sulla vicenda di Taiwan.
“Sebbene finora i dati non mostrino evidenze di cambiamenti sostanziali nell’uso delle valute internazionali, dobbiamo restare vigili a qualunque frattura che dovesse apparire”, afferma la presidente della Bce Christine Lagarde, citata in un comunicato.
Secondo il rapporto della Bce il ruolo internazionale dell’euro dovrebbe restare sostenuto prevalentemente da una unione economica e monetaria più completa, anche mediante progressi sull’unione dei mercati dei capitali nell’ambito del perseguimento di politiche di bilancio sane.
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