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Roma, 11 giu. (askanews) – Se nell’area euro dovessero verificarsi “shock al rialzo sull’inflazione” partendo dai livelli attuali, che restano “restrittivi”, la Bce potrebbe gestirli mediante “un ritmo più lento di riduzione dei tassi”, rispetto allo scenario di base che si evince dalle aspettative dei mercati sulla curva dei tassi. Lo ha affermato il capo economista della Bce, Philip Lane intervenendo alla conferenza nazionale della Federazione bancaria irlandese. Invece ha escluso tendenzialmente che la Bce possa ritorvarsi a dover invertire la rotta monetaria e tornare ad aumentare i tassi.
“Al tempo stesso un tasso (ufficiale sui depositi-ndrt) al 3,75% offre anche maggiore tutela sui rischi al ribasso, rispetto al mantenersi al 4%”, ha aggiunto in riferimento alla decisione della settimana scorsa dell’istituzione di tagliare i tassi di 25 punti base.
Lane non ha aggiunto elementi di rilievo per le future decisioni, ribadendo che verranno prese volta per volta in base all’evolversi dei dati e che dato l’elevato contesto di incertezza la Bce soppeserà ogni singolo elemento.
“Quello che cerchiamo di dire è che saremo agili e che se serve fare di più faremo di più più. E se serve fare di meno faremo di meno. Non vogliamo veicolare ai mercati o al sistema finanziario un messaggio di maggior certezza di quello che effettivamente abbiamo”, ha spiegato.
“Siamo determinati e assicurare che l’inflazione torni in maniera tempestiva al nostro obiettivo del 2% e terremo i tassi a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario per raggiungere questo obiettivo – ha detto Lane -. Non siamo impegnati in un particolare percorso predeterminato dei tassi”.
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