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Roma, 9 apr. (askanews) – Nel primo trimestre di quest’anno, per la prima volta dalla fine del 2021 le banche dell’area euro hanno operato un moderato allentamento sui criteri di concessione di mutui alle famiglie: la quota netta di banche che si mosse in tal senso è stata del 6%. Lo riporta la Banca centrale europea con la sua indagine trimestrale sulle dinamiche del credito bancario (Bank lending survey).
Le banche hanno però continuato a inasprire i criteri sui prestiti al consumo e complessivamente il primo trimestre ha visto una nuova stretta netta sugli standard di concessione del credito (pari al 3%), considerando anche i prestiti alle banche. La Bce puntualizza che questo inasprimento è stato però più mite del previsto (era attesa una quota netta restrittiva del 9%).
Per il secondo trimestre le banche si attendono un ulteriore inasprimento sui crediti alle imprese e una dinamica invariata sui prestiti per le famiglie.
Contestualmente gli istituti dell’area euro hanno riferito di un ulteriore e consistente calo della domanda di prestiti da parte delle aziende, che contrasta con le aspettative delle stesse banche per una stabilizzazione, e di un lieve calo della domanda di mutui. Le richieste di credito al consumo di altri prestiti sono invece risultate stabili, sempre guardando al primo trimestre di quest’anno.
Le banche dell’area euro hanno anche indicato che la scadenza della terza serie di rifinanziamenti ultra agevolati di lungo termine da parte della stessa Bce (Tltro3) ha continuato ad avere ricadute negative sulle posizioni di liquidità. L’indagine è stata condotta tra il 29 febbraio e il 15 marzo, coinvolgendo 157 banche dell’area euro.
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