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Roma, 30 mag. (askanews) – Domani il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta terrà presso la sede di Via Nazionale le sue prime considerazioni finali alla relazione annuale. Il tradizionale appuntamento a cui giungono banchieri e imprenditori da tutta Italia verrà trasmesso dalle 10 e 30 in diretta sul sito Internet di Bankitalia.
In attesa di conoscere quelle che saranno le valutazioni e i messaggi del governatore, è possibile cercare di farsi un’idea di quali potrebbero essere le tematiche sotto la sua attenzione sulla base dei discorsi pubblici che ha fatto nei mesi passati.
Tra i più recenti, lo scorso 25 aprile quello all’inaugurazione del nuovo organismo di ricerca approntato da Bce e Eurosistema delle banche centrali per adattare la politica monetaria alle sfide di un mondo che sta cambiando. Va però subito precisato che Panetta parlerà a meno di una settimana dal Consiglio direttivo monetario della Bce di giovedì 6 giugno, le consuetudini osservate dai banchieri centrali prevedono che ci si astenga dal rilasciare dichiarazioni rilevanti sulle decisioni monetarie nei sette giorni precedenti.
Quindi questa parte dell’intervento potrebbe risultare più limitata e sintetica delle dichiarazioni fatte in quella occasione. Panetta aveva affermato che con l’inflazione che si muove verso l’obiettivo del 2% dell’istituzione, bisogna anche considerare il rischio che la linea monetaria diventi troppo restrittiva per il futuro, e che quindi è auspicabile procedere in maniera tempestiva a riduzioni dei tassi tramite “piccoli passi progressivi, piccoli tagli che contrasterebbero la debolezza della domanda e potrebbero essere messi in pausa senza costi, se rischi o shock inflazionistici al rialzo dovessero materializzarsi sulla strada”.
Molti esponenti della Bce hanno manifestato, nelle ultime settimane, l’orientamento a un primo taglio dei tassi il 6 giugno.
Dal governatore c’è invece da attendersi una ampia disamina del quadro economico internazionale e italiano. La scorsa settimana, durante la conferenza stampa finale del G7 delle Finanze, organizzata a Stresa dalla presidenza italiana, ha messo in rilievo la notevole resistenza delle economie alla restrizione monetaria “attuata da più paesi contemporaneamente, cosa che non
era scontata”. Mentre guardando avanti “le prospettive sono di ripresa non eccezionale”, ma comunque diffusa a livello mondiale.
Intanto “l’inflazione sta diminuendo di fronte alle principali aree economiche, principalmente per un calo dell’energia, i rincari sono stati assorbiti”.
A inizio aprile Bankitalia aveva aggiornato le sue previsioni economiche, confermando la previsione di crescita del Pil allo 0,6% per quest’anno, mentre ha limato all’1% la stima di espansione del 2025 e ha ritoccato al rialzo all’1,2% quella sul 2026. Con rischi che restavano sbilanciati verso l’indebolimento.
Intanto in Italia e nell’area euro prosegue la fase di dinamica sottotono del credito bancario, che riflette la stretta impartita dalla Bce (che il 6 giugno aggiornerà anche le sue prevsioni economiche).
Le considerazioni finali sono tradizionalmente occasione per valutazioni ampie che spaziano dal mercato del lavoro, alla situazione delle imprese, alla competitività, a una analisi del settore bancario e finanziario e delle molteplici sfide che si trovano di fronte. Ma anche di temi di attualità o controversi, come gli incentivi all’edilizia e i loro effetti sui conti (il superbonus), le transizioni digitale e verde, e qui la necessità di rafforzare le competenze dei lavoratori, l’immigrazione e ovviamente il nodo dei conti pubblici e dell’alto debito. E le riforme strutturali, specialmente ora che il dibattito europeo è sbilanciato sul rilancio della produttività.
Altro tema chiave è quello dei rischi geopolitici, dei loro possibili effetti su crescita e inflazione ma anche del riposizionamento delle strategie produttive e commerciali che implicano, tra paesi del G7 e nuovi giganti dell’economia globale, a cominciare dalla Cina, con il ruolo della Penisola al centro del Mediterraneo.
Il tutto affrontato in chiave di Unione europea, dove uno degli argomenti che da tempo è risalito in primo piano è quello dell’Unione dei mercati dei capitali, mentre l’Unione bancaria stenta a fare passi avanti. Un tema, poi, che difficilmente mancherà nell’intervento di Panetta è quello dell’euro digitale. E’ quello con cui ha debutatto nel suo primo discorso pubblico da governatore, a novembre, ad una conferenza organizzata dalla Bce (con ogni probabilità quando ancora era nel Comitato esecutivo dell’istituzione di Francoforte, dove aveva la delega sui sistemi di pagamento). Ha parlato dei costi che deriverebbero da una mancata introduzione della moneta digitale.
L’argomento è legato a doppio filo con quello dell’economia digitale, sul quale Panetta ha supervisionato tutta la fase “uno” esplorativa condotta dalla Bce sulla possibile valuta digitale.
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