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Milano, 28 feb. (askanews) – Il presidente di Unrae, Michele Crisci, esprime un giudizio positivo sui nuovi incentivi auto e auspica una rapida approvazione, probabilmente entro metà marzo, per evitare l’effetto attesa sul mercato. Sulla distribuzione dei fondi, secondo Crisci, è stata premiata eccessivamente la fascia di emissioni 61-135 g/km, quella delle auto tradizionali che si sarebbero vendute comunque. Per dare ulteriore slancio all’elettrico invece bisognerebbe rivedere il price cap di 35mila euro (più Iva) e inserire l’attesa detrazione dell’Iva al 100% per le aziende, e possibilmente pensare a una programmazione pluriennale per evitare l’effetto “stop and go” sul mercato.

“Riguardo gli incentivi pensiamo naturalmente bene perché intanto hanno ripreso i fondi che erano scaduti nel 2022 e quindi questo è molto positivo. Molto positivo anche il fatto che siano state coinvolte le flotte che erano state invece escluse nel precedente schema degli incentivi. O meglio prima escluse e poi parzialmente considerate”, ha detto Crisci intervistato da Askanews a margine di un evento stampa.

Distribuzione fondi. “Chiaramente sulla distribuzione dei fondi si potrebbe discutere. C’è stato, come dire, un occhio di riguardo, per usare un eufemismo, rispetto alla terza fascia di emissioni la 61-135 g/km, che ha praticamente avuto tutti i soldi avanzati dal 2022. Probabilmente questo non andava fatto, era parzialmente inutile perché parliamo della parte di mercato che vende la percentuale più alta di auto, quindi si sarebbero vendute ugualmente”.

Elettrificazione e transizione. “Lato elettrificazione e transizione verso l’elettrico o comunque verso le emissioni bassissime diciamo che i fondi messi a disposizione della fascia 0-20 g/km potrebbero essere sufficienti. Però è evidente che il mantenimento del price cap a 35mila euro (più Iva) è assolutamente negativo perché le aziende si trovano a poter acquistare auto che non usano. Quindi c’è un po’ una contraddizione in termini. Vediamo cosa succederà”.

Sui tempi di approvazione “sono abbastanza lunghi. Lo schema è stato approvato, ora c’è tutta la parte burocratica che porterà presumibilmente alla metà di marzo per avere gli incentivi up and running”.

Temi su cui lavorare. “Il punto oggi è capire se possiamo eliminare il price cap prima dell’emissione del Dpcm e valutare se con la revisione fiscale di cui abbiamo tanto discusso, si possa adottare qualcosa di interessante per l’automotive. Per esempio la tanto agognata detrazione dell’Iva al 100% sulle auto elettriche che sarebbe una grandissima boccata di ossigeno per il mondo aziende, per il mondo flotte, per il mondo partite Iva. Quindi ci sono dei dettagli che vanno aggiustati, speriamo ci sia il tempo di farlo. E poi dobbiamo discutere del futuro, cioè capire se continueremo con una situazione “stop and go”, come diciamo noi, quindi incentivi finché non finiscono, poi rimaniamo fermi, poi ne riparliamo. Oppure se riusciamo ad avere un planning strategico di due o tre anni per consentire a consumatori e flotte di pianificare gli acquisti”.

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