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Roma, 28 nov. (askanews) – Grande festa dedicata al “Brazilian jazz” in programma sabato 2 dicembre alle ore 21:00 al Museo di Saxofono di Fiumicino. Attilio Berni, direttore del Museo, ha infatti invitato a partecipare con un nuovo significativo progetto, il Brag Quartet, formato dal compositore Alberto Giraldi al pianoforte, Stefano Rossini a batteria e percussioni, Alberto D’Alfonso a flauto e sax alto e Gabriel Caporali al basso elettrico.
Il Repertorio prescelto, composto da brani originali di Alberto Giraldi, si ispira ai ritmi ed alle armonie della musica brasiliana delineandosi attraverso l’uso di Samba, Bossa Nova, Baiao, Frevo, Partido Alto: stili che, facenti principalmente capo a pattern ritmici tipici, possono essere ricondotti al complesso della cultura musicale brasiliana.
L’incontro tra Stefano Rossini, profondo conoscitore della tradizione brasiliana ed Alberto Giraldi, jazzista con una solida preparazione accademica “tradizionale” di stampo tipicamente europeo, ha consentito di produrre una musica che fotografa il mondo brasiliano, seppur visto con l’occhio europeo, ma senza mai tradirne gli elementi peculiari ed anzi esaltandoli. La presenza nel Quartetto di Gabriel Caporali, bassista di Belo Horizonte, ha consentito di utilizzare nei brani gli accompagnamenti più fedeli alla tradizione tipica del Brasile, permettendo di realizzare le musiche di Giraldi in un modo quasi filologico rispetto alla produzione contemporanea del variopinto paese sudamericano. Il Quartetto si avvalora inoltre della presenza di Alberto D’Alfonso, flautista e saxofonista. In particolare, con il primo dei suoi strumenti – il Flauto – D’Alfonso offre un importante riferimento alla musica brasiliana che ne fa uso costante, soprattutto nella Bossa Nova, laddove l’incedere ritmico fluido e spesso quasi cullante, si giova di timbriche morbide e vellutate come – appunto – quelle del Flauto.
Afferma Giraldi: “Un mio viaggio in Brasile fatto nel 2018, per tenere una masterclass ed un concerto presso il Centro Universitario di Rio Grande do Norte, in Natal, ha coinciso col rivedere, dopo tantissimi anni, l’amico batterista e percussionista Stefano Rossini. Con una certa discrezione – tipica del suo gentile modo di essere e di fare – Stefano mi propone di formare un Ensemble di musica brasiliana. Caso o foriera coincidenza: ed io cosa faccio? Rispondo subito di sì, e con entusiasmo! Abbiamo scelto un certo numero di brani famosi, ma la mia penna non ha retto all’impulso che da sempre mi anima – quello di scrivere – ed ho portato in prova i primi due brani originali. Stefano ne è rimasto colpito. Così io, memore della famosa frase di Alberto Sordi: ‘M’hai provocato e io me te magno!’, non ho impiegato tempo a cedere alle lusinghe ed ho rapidamente completato un intero repertorio di brani originali, in stile brazilian jazz. Sperimentando il Samba, il Bajao, lo Choro, la Bossa Nova, il Frevo, trovando spunti ed idee che hanno acceso in me nuove prospettive, nella pratica – quella di scrivere “à la manière de” – che sin dall’Ottocento ha stimolato diversi blasonati compositori miei predecessori. La musica brasiliana è festa di impulsi, con le sue sincopi a sospendere il tempo, artifici ritmici che rinviano un battere più volte promesso e raggiunto solo qui e là; è festa di sensualità, con le sue appoggiature, i suoi cromatismi, le sue armonie che, sposate al tessuto jazzistico, aprono strade inusitate, eppure così famigliari e comunicative. Quando anche Alberto D’Alfonso e Gabriel Caporali – quest’ultimo brasiliano doc di Belo Horizonte – hanno pronunciato il fatidico “sì” è nato BRAG Quartet, acronimo che mescola il Brasile con le mie iniziali, da un’idea di Stefano Rossini. Stefano ha dato e continua a dare entusiasmo a questo progetto ed io raccolgo con altrettanto entusiasmo, ed ho la sensazione che BRAG Quartet sia una promessa soltanto all’inizio, che nasconda chissà quali altri risultati, perseguiti con amore per le sfide e per la ricerca. Insomma, il nostro BRAG Quartet è tutto questo: espressione di vitalità e della gioia di fare Musica, onorando lo spirito di un popolo – quello brasiliano – che tanto ha dato e dà all’arte musicale, e continuando lo spirito del nostro popolo – quello italiano – che da sempre eccelle nella ricerca di connessioni, di intrecci geografici, culturali ed artistici.”
Il concerto verrà preceduto, come da consuetudine del Museo, da un’apericena opzionale al costo di 15,00. I biglietti per la performance costano invece 17.00 e sono in vendita sia in loco (suggerita la prenotazione ai numeri del Museo) sia sul sito di Liveticket.it
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