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Roma, 27 feb. (askanews) – “Le società calcistiche devono poter avere uno stadio di proprietà”. Lo ha detto il ministro dello spot, Andrea Abodi rispondendo ad una interrogazione alla Camera dell’onorevole Filiberto Zaratti, sulla situazione degli stadi della Capitale”.

Le società, ha aggiunto Abodi, devono ambire ad uno stadio “che possa essere acquisito a patrimonio e diventarne una voce importante, aspetto che viceversa non è conciliabile con il sistema delle concessioni. “In Italia si parla troppo spesso della sostenibilità del sistema sportivo senza considerare però che lo stesso ci trova da troppo tempo ad affrontare problemi gravissimi in quest’ottica come quello delle strutture vecchie e inadeguate sotto il molteplice profilo della sostenibilità energetica e tecnologica, della accessibilità, soprattutto in materia di disabilità e dimensioni inclusivi. Dall’altra parte nella nostra nazione solo due società professionistiche su 100 hanno definitivamente uno stadio di proprietà”.

“L’afflusso di capitali privati può rappresentare senza dubbio una delle soluzioni più pratiche per porre rimedio a una simile situazione”, ha deto ancora.

Quanto alla situazione di Roma, Abodi ha sottolineato che “La costruzione di uno stadio di proprietà di una delle due società calcistiche di alto livello della capitale andrebbe incoraggiata e supportata, così come tutte le altre progettualità volte a modernizzare il Parco stadi. La coesistenza di quattro stadi di calcio – Olimpico, Flaminio, stadi di proprietà di Roma e Lazio – ipotesi che ad oggi appare invero abbastanza remota non è fuori dal mondo. Lo Stadio Olimpico si appresta nella prossima estate a ospitare gli Europei di Atletica 2024, una lunga tradizione di ospitalità di grandi avvenimenti sportivi, anche non calcistici come il Golden Gala, concerti e altre manifestazioni sportive e culturali. Mi pare, devo dire, piuttosto riduttivo in proprio limitare il ruolo degli Stadi e a mero teatro di manifestazioni calcistiche, come più volte detto, dal dilettantismo al professionismo. Gli impianti sportivi svolgono un ruolo ben più ampio come sedi di aggregazione e di socialità, indipendentemente dalla coesistenza con strutture private che rispondono per loro stessa natura ad altre logiche di utilizzo”.

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