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Roma, 18 mag. (askanews) – Sequestro al porto di Livorno di 119 Fiat Topolino e di 15 Fiat Topolino Dolcevita della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. I 134 mezzi, elettrici sulle fiancate riportavano dei piccoli adesivi con la bandiera italiana. Per tale motivo i militari delle Fiamme gialle e i funzionari dell’ente statale hanno contestato a Stellantis – la multinazionale che, oltre ad altri 13 marchi, include anche quello torinese della Fiat – la fallace indicazione sull’origine del prodotto, che non era “made in Italy”, ma fabbricato in Marocco e giunto a Livorno su una nave merci.
Pronta la replica di Stellantis Italia che con un suo portavoce ricostruisce la vicenda e sottolinea che “L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza hanno sottoposto a sequestro presso il porto di Livorno alcune Topolino in fase di importazione dal Marocco, Paese di fabbricazione dei veicoli, ritenendo che un piccolo adesivo riportante i colori della bandiera italiana apposto sulle portiere potesse costituire una fallace indicazione della origine dei beni. L’adesivo in questione – sottolinea il portavoce di Stellantis Italia – aveva la sola finalità di indicare l’origine imprenditoriale del prodotto. Infatti, il design della nuova Topolino, che è una auto storica per Fiat sin dal 1936, è stato ideato e sviluppato a Torino da un team di professionisti del Centro Stile FIAT di Stellantis Europe S.p.A., società italiana”.
Il portavoce aggiunge che “peraltro, la Società sin dal momento della presentazione del nuovo modello è sempre stata chiara nel dichiarare che questo viene fabbricato in Marocco. Riteniamo dunque di avere operato nel pieno rispetto delle norme, comunicando in modo trasparente il Paese di produzione delle Topolino, senza alcun intento decettivo nei confronti dei consumatori. In ogni caso, per risolvere ogni questione è stato deciso di intervenire sui veicoli in sequestro con la rimozione dei piccoli adesivi previa autorizzazione delle Autorità”.
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