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Il luogo dell'omicidio di Cosimo Nardelli

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Agguato a Taranto, un 61enne ucciso mentre rientrava nella propria abitazione, l’autore dell’omicidio ha esploso una dozzina di colpi

TARANTO – Omicidio a Taranto, in via Cugini. Ad essere ucciso, nella serata di ieri 26 maggio 2023, con alcuni colpi d’arma da fuoco Cosimo Nardelli, 61 anni, in passato condannato per un omicidio. Il delitto è avvenuto per strada, nei pressi della sua abitazione.

L’uomo è stato poi soccorso e trasportato con un’auto privata in ospedale, ma è deceduto poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Gli agenti della Squadra Mobile sono intervenuti presso l’ospedale ed hanno avviato le indagini omicidio e non escludono la pista della vendetta legata all’omicidio per cui era stato condannato.

Nardelli sarebbe stato ucciso con almeno cinque colpi di pistola (ma quelli esplosi sono stati molti di più) davanti alla sua abitazione. La vittima era uscita da poco dal carcere dopo 17 anni di reclusione in seguito alla condanna per concorso nell’omicidio del 27enne Alessandro Cimoli. Quest’ultimo fu ucciso con alcune coltellate il 31 agosto del 2006 all’uscita di una masseria abbandonata nelle campagne tra Faggiano e Talsano.

OMICIDIO NARDELLI A TARANTO, LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO DEL 61ENNE

Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli investigatori, Nardelli aveva appena parcheggiato il suo scooter e mentre si avvicinava al portone della sua abitazione ha subito l’agguato. Il killer ha esploso una serie di colpi di pistola colpendo Nardelli all’addome e in altre parti del corpo.    

Sul luogo dell’omicidio, lungo la strada che costeggia il muraglione dell’Arsenale militare, sono intervenuti, come detto, gli agenti della squadra mobile. Gli inquirenti guidati dal dirigente Cosimo Romano, e gli uomini della polizia scientifica, hanno effettuato i rilievi e recuperato una dozzina di bossoli. I proiettili hanno colpito anche un’auto parcheggiata davanti al portone dell’abitazione della vittima.

I poliziotti già nel corso della notte hanno effettuato controlli e perquisizioni e ascoltato familiari e amici di Nardelli per risalire all’autore o agli autori dell’agguato mortale. 

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Francesco Ridolfi

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