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Un lungo corteo in piazza per manifestare contro l’Ex Ilva di Taranto e portare l’attenzione sull’emergenza sanitaria e ambientale
Adulti e bambini hanno sfilato ieri pomeriggio (23 aprile) in piazza a Taranto per chiedere la chiusura della fabbrica Ex Ilva per l’emergenza sanitaria e ambientale. Un lungo corteo chiamato “L’onda del futuro”, con i bambini in costumi ispirati alle creature marine. “L’onda del futuro” è stato promosso da una cinquantina di associazioni e movimenti del fronte anti-Ilva. Tutte invocano la chiusura della fabbrica e la riconversione economica del territorio.”
Gli attivisti con striscioni e slogan hanno manifestato “contro le istituzioni, colpevoli – dicono – di aver ignorato l’emergenza sanitaria e ambientale”. E di aver consentito la sopravvivenza “di uno stabilimento che non produce più, che dà un lavoro precario a sempre meno persone, che ci uccide. E che si è rivelato essere un danno per l’indotto che doveva portare avanti”.
Secondo gli attivisti infatti, non è la fabbrica a dover beneficiare di un salvataggio ma “è la città che va salvata”. Per le associazioni riunite (di cui fanno parte Genitori Tarantini Ets, Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, Peacecelink, Lmo-Lavoratori metalmeccanici organizzati, Cooperativa mitilicoltori tarantini), “è necessario spazzare via una volta per tutte il ricatto che l’industria pesante ha rappresentato per decenni in questo territorio”.
Tra i manifestanti ieri erano presenti anche il vignettista e opinionista Vauro Sanesi e l’europarlamentare Rosa D’Amato (Greens/Efa).
Il corteo si è diretto verso il parco archeologico delle mura greche. Qui si sono susseguiti gli interventi delle associazioni e l’esibizione degli artisti che hanno voluto aderire all’iniziativa. E’ stata allestita anche un’area per l’intrattenimento dei più piccoli, con palloni e canestri e la supervisione di istruttori e allenatori.
La manifestazione di ieri, ha sottolineato Alessandro Marescotti di Peacelink , “non è un punto di arrivo, ma l’inizio di una sinergia di tutte le associazioni e i privati cittadini che vogliono migliorare il proprio territorio nel rispetto della salute e dell’ambiente. Vogliamo creare un tavolo permanente nel quale far confluire tutte le proposte di riconversione del territorio e sostenere altre iniziative per la cittadinanza”.
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