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Sotto la media nazionale. Tra gli ultimi posti assieme alle altre regioni del Sud. Scontando ritardi e carenze di strutture. La Puglia dei giovani che praticano sport non si classifica in una buona posizione nella classifica generale. In Italia sono circa 6 su 10 i bambini che praticano sport nel tempo libero, in modo continuo o perlomeno saltuario. In Puglia, i minori tra i 3 e i 17 anni, sono invece circa la metà, il 50,8 per cento.
Peggio vanno solo Basilicata, Sicilia e Campania, mentre leggermente meglio la Calabria. A dirlo è lo studio della fondazione Openpolis Lo sport tra i minori e i divari nell’offerta di impianti sportivi ( i numeri riguardano il 2020). Uno studio che mostra dati e divergenze, tra Nord e Sud, che hanno a che fare con la cosiddetta povertà educativa. Perché lo sport è pratica fondamentale nella crescita e formazione dei giovani. La quota fortemente variabile sul territorio nazionale di chi lo pratica emerge davanti ai dati delle regioni settentrionali, tutte sopra la media nazionale.
La Valle d’Aosta (80,3 per cento), le province autonome di Bolzano (74,2) e Trento (70,2), il Friuli Venezia-Giulia (71,1), la Lombardia (70,2%. Mentre le regioni con la minore pratica sportiva tra bambini e ragazzi sono, appunto, tutte del mezzogiorno. In Campania, Sicilia e Basilicata meno di un bambino su 2 fa sport almeno saltuariamente. La disponibilità di impianti sportivi è un fattore chiave nel contrasto della sedentarietà. “Si tratta di un divario – riporta lo studio della fondazione- che chiama in causa tanti aspetti diversi: dalla condizione economica delle famiglie all’educazione alla salute, fino all’offerta di luoghi dove praticare sport sul territorio.
È interessante osservare come in diversi casi i territori in cui tanti ragazzi non fanno sport coincidano con quelli con minore dotazione di impianti sportivi. Una tendenza da analizzare con grande cautela: la carenza di luoghi dove fare attività è infatti solo uno dei tanti motivi per cui non si pratica sport nell’infanzia”. Ma a incidere è anche la mancanza di tempo e disponibilità economiche da parte delle famiglie del Mezzogiorno.
Non a caso le regioni con meno incidenza di giovani che fanno sport sono quelle con meno disponibilità di palestre nelle proprie scuole. Allo stesso modo, dispone di meno palestre scolastiche della media anche la Sicilia, penultima regione per pratica sportiva tra i minori. Eppure Basilicata e Puglia hanno una quota di scuole con palestra tendenzialmente in linea con la media nazionale. C’è poi la classifica delle aree attrezzate all’aperto nelle grandi città. I giovani dai 3 ai 17 anni a Bari hanno a disposizione i tutto 102 mila 059 metri quadrati, vale a dire 2,2 pro capite. Va meglio a Taranto, con 3,59, e Foggia con 3,19. Peggio invece a Lecce con miseri 1,46 metri quadrati per minore.
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