L’ex biancorosso Guido Carboni
4 minuti per la lettura«Una squadra unita, solida e con un dirigente e un allenatore che sanno quello che fanno. Quest’anno il Bari è davvero sulla strada giusta per tirarsi fuori dal purgatorio della Serie C». Con vent’anni di esperienza sulle spalle, e un passaggio dal 2004 al 2006 alla guida dei biancorossi, condotto attraverso due salvezze in Serie B in sicurezza, Guido Carboni parla a ragion veduta. Allenare e vivere il calcio a Bari non è semplice e per questo, secondo l’allenatore toscano, Polito e Mignani stanno facendo un percorso esemplare, gestendolo alla perfezione su tutti i livelli.
Mister Carboni, in casa Bari si respira serenità e sembra esserci pieno ottimismo per il futuro, sia da parte dei tifosi che dello staff tecnico.
«Il cammino del Bari, dopo questa sosta, deve riprendere da dove ha lasciato e giocando come ha fatto fino ad ora, sicuramente arriveranno in porto quest’anno. Vero è anche che alle sue spalle non stanno facendo uno sfacelo. Proprio per questo però i biancorossi non devono abbassare la guardia e l’esperienza di questi due campionati di C aiuterà. Come ho sempre detto, poi, il Bari ha un direttore sportivo che conosco, so che è sempre sul pezzo, che è presente per la squadra e sa benissimo l’importanza di portare in fondo questo obiettivo. I risultati, poi, certamente aiutano nella serenità della squadra e dello spogliatoio. E una società presente toglie tanti problemi all’allenatore nella gestione dei gruppi».
Il valore aggiunto del Bari di quest’anno forse è proprio quello di avere una coppia ds/allenatore ben affiatata.
«Conosco bene Polito e so quanto è bravo. Poi il segreto è anche avere un allenatore che sa gestire i gruppi. E alla base, ovviamente, c’è la capacità di costruire una squadra importante, il Bari ha una rosa di livello, l’allenatore sta valorizzando anche quei giocatori che magari l’anno scorso, per vari motivi, avevano dato meno e quindi le prospettive sono ottimistiche. Questo però non vuol dire che il campionato finisce gennaio. Ci sono ancora quattro mesi di campionato da giocare e bisogna dunque continuare il cammino senza lasciare punti per strada e battere il ferro fino alla fine. E poi Mignani sa che questa di Bari è l’opportunità più importante della sua carriera e sta facendo il suo dovere alla grande».
Terminate le ferie invernali riparte il campionato. Anche se con la ripresa posticipata causa Covid.
«Il problema Covid è un fattore uguale per tutti. Oramai gli staff sono collaudati, ci sono preparatori che sanno benissimo lavorare con raziocinio e come recuperare gli infortunati. Le soste servono anche per questo ma molto dipende dalla preparazione iniziale: se hai un obiettivo ben preciso, lavori in un certo modo e sono sicuro che il Bari si farà trovare pronto. Ripeto, il Bari ha un dirigente che sa bene che abbassare la guardia sarebbe un suicidio sportivo. Ma sono convinto che questo non succederà perché Bari è una piazza che ti dà tanti stimoli. Facendo i dovuti scongiuri, quindi, il Bari quest’anno lo può solo perdere il campionato».
Gennaio è tempo anche di mercato. Il ds Polito si muoverà anche in previsione della prossima stagione?
«A gennaio c’è chi riesce a correggere la squadra e chi riesce a portare qualche giocatore già pronto in una rosa già forte. Chi vuole rientrare in corsa in campionato deve certamente attingere dal mercato con giocatori importanti. Io credo che sia Polito che Mignani che sappiano cosa manca e dove andare a puntellare ma il gruppo è compatto e la squadra ha già una mentalità è un’identità ben precisa. E credo si prenderanno giocatori funzionali a questo campionato. Non è questo il tempo di pensare al prossimo anno. Il fatto è che Serie B e Serie C sono due campionati completamente diversi, c’è un gap notevole tra le due serie perché il livello della cadetteria si è alzato notevolmente. Una volta c’era chi faceva il doppio salto dalla C alla B, poteva anche sperare di arrivare in Serie A. Oggi ci sono giocatori importanti perché molti che non trovano spazio in Serie A scendono in B. Mentre la C resta un serbatoio di giovani forti dove è molto ampia la forbice tra qualche piazza importante come Padova, Bari, Sud Tirol e Triestina, per citarne solo alcune, e le altre».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA