La presidente Simonetta Dellomonaco e il direttore generale Antonio Parente
2 minuti per la letturaL’obiettivo è ricucire lo strappo per evitare una crisi profonda che possa portare direttamente al commissariamento. La pellicola dell’Apulia Film Commission non va ancora in sala. Rimandando ogni decisione alla prossima settimana. Ieri si sarebbe dovuto tenere l’atteso consiglio di amministrazione per mettere un punto fermo sull’attività e sugli aspetti tecnici dell’agenzia regionale del cinema – incombe l’organizzazione del Bif&st di Bari – ma soprattutto per cercare una sintesi dopo la frattura apertasi nel management con l’acceso scontro tra la presidente Simonetta Dellomonaco e il direttore generale Antonio Parente.
Tra accuse, veleni e un esposto in procura presentato dalla Dellomonaco su presunte aggressioni fisiche e verbali che avrebbe subito da Parente per divergenze durante alcune riunioni di lavoro. Una situazione di totale stallo che potrebbe essere superata mercoledì prossimo, quando nel pomeriggio i consiglieri di amministrazione torneranno a riunirsi. Con tutte le ipotesi sul tavolo. Dalla ripartenza delle attività, con la conseguente ricomposizione della crisi, sino a quella più drammatica del commissariamento dirottato dall’assemblea dei soci.
«Si tratta di una riunione decisiva per verificare se la frattura tra i vertici societari è possibile ricomporla e, di conseguenza, tornare alla normale attività oppure se sarà necessario chiedere l’intervento dell’assemblea dei soci» aveva spiegato nei giorni scorsi il neo vicepresidente dell’agenzia Ettore Sbarra, nominato nel cda con altri due componenti (Carmelo Grassi e Marina Samarelli) dopo le dimissioni contestuali di tre consiglieri all’indomani dell’infuocata vicenda.
«È importante tornare a portare avanti il core business della società» aveva aggiunto Sbarra durante l’audizione in II commissione alla Regione Puglia. Commissione che avrebbe dovuto riascoltare l’intero cda e la Dellomonaco nella seduta di mercoledì 23 febbraio ma «a causa dei loro impegni abbiamo deciso di rinviare l’incontro al prossimo mercoledì 2 marzo» dice il presidente della commissione, il consigliere regionale Antonio Tutolo. Insomma, si preannunciano settimane decisive per le sorti della casa del cinema che ha reso famosa la Puglia in tutto il mondo tra set e produzioni internazionali.
Ora resta da capire in che direzione vorrà andare il consiglio di amministrazione, al quale la stessa Dellomonaco ha chiesto di valutare la revoca dell’incarico a Parente. Ed entro fine mese dovrebbe arrivare il parere del collegio dei Revisori. Si lavora sottotraccia anche alla possibile ricucitura con la previsione di due sedi di lavoro diverse, magari prevedendone una più decentrata per Parente che nel frattempo, lo ricordiamo, ha scontato dieci giorni di sospensione dal servizio. Accuse che il direttore generale ha sempre respinto e negato preannunciando di volersi tutelare «in tutte le sedi».
Con la politica regionale, specie le opposizioni di centrodestra, che resta alla finestra in attesa di «chiarimenti urgenti». Insomma, l’obiettivo è chiudere la vicenda al più presto, in un senso o nell’altro, per non alimentare ulteriori polemiche in vista del Bif&st, il Bari International Film&Tv Festival, in programma dal 26 marzo al 2 aprile. Otto giorni di cinema, grandi ospiti, laboratori e lezioni.
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