Pierluigi Lopalco
3 minuti per la letturaMichele Emiliano ha ricordato il caso di Giorgia, la bambina leccese da due anni in cura negli Stati Uniti a Pittsburgh, dopo un delicato intervento su più organi dell’apparato digerente, per la quale la Regione ha speso all’incirca 8 milioni di euro. Lo ha fatto all’Università Lum, nel suo intervento al seminario su Salute e Ambiente nell’aula magna di Casamassima, alla presenza del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro e del presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione la Ricerca Ambientale Stefano Laporta, per far comprendere come la Puglia non badi a spese quando è necessario per salvare la vita di un bambino. Purché lo faccia per cure indicate da medici qualificati.
Un passaggio delicato, quello del governatore pugliese, all’interno di un discorso più ampio dedicato alle misure per la riconversione del sistema produttivo dell’acciaieria ex Ilva di Taranto e degli investimenti per l’apertura di nuove facoltà di medicina nel capoluogo ionico e a Lecce. Un messaggio indirizzato ai cittadini ma che sembra aver come destinatario anche l’ex assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, intervenuto nella stessa sede, che aveva sottolineato come il motivo principale delle sue dimissioni fosse la scelta del nullaosta della Regione, previa prescrizione medica, all’acquisto del costoso farmaco Zolgensma (all’incirca 2 milioni di euro), per la terapia genica contro la Sma 1 del piccolo Paolo Scavo.
Lopalco, a margine del seminario, è tornato sulla questione, dopo aver appreso delle affermazioni di Emiliano, e ha ribadito la sua posizione sulla questione legata a al principio alla base del sistema sanitario nazionale, per il quale le decisioni dell’agenzia per il farmaco Aifa «valgono come una sentenza della cassazione». Il noto epidemiologo ha anche confermato che continuerà a fare politica e a farla sugli scranni del Consiglio regionale nelle fila della civica Con. Le redini dell’assessorato sono state prese nel frattempo dallo stesso Emiliano, impegnato negli ultimi due giorni in una serie di incontri serrati, per dare impulso alla campagna vaccinale antiCovid per la terza dose, che vede la Puglia in ritardo, penultima su scala nazionale.
Per il momento non si prospettano nuove nomine, in attesa di un rimpasto che vedrà sicuramente una maggiore rappresentanza in Giunta del Pd. «C’è bisogno di un cambio di passo – ha spiegato – perché Il vaccino è la migliore arma per contenere il virus, per proteggere se stessi e i propri cari». Ieri c’è stato il confronto col dipartimento Promozione della Salute. Emiliano ha riunito la cabina di regia e i direttori generali assieme al direttore di dipartimento Vito Montanaro per riattivare al meglio gli hub, assieme alla ripartenza delle somministrazioni da parte dei medici di famiglia e delle farmacie.
«Secondo le indicazioni del ministero – ha aggiunto Emiliano – il richiamo del vaccino va fatto a sei mesi dall’ultima somministrazione ed è per questo che siamo al lavoro per organizzare al meglio tutta la squadra di medici, infermieri, operatori sanitari e di protezione civile, dipartimenti di prevenzione per assicurare la massima copertura vaccinale alla popolazione».
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