Marco Lacarra, la sua riconferma a segretario dovrebbe essere scontata ma ancora la partita sembra essere aperta
2 minuti per la letturaIL giorno delle candidature. Poi si penserà al congresso che parte col voto di novembre. È il momento della definizione delle nuove segreterie nel Pd. La riconferma di Marco Lacarra in quella regionale sembra scontata, eppure nelle ultime ore con lo scioglimento della sua riserva sulla candidatura si comprenderà cosa accadrà davvero all’interno del maggior partito pugliese. Le divisioni sono note da tempo, con un fronte che si oppone non tanto alla figura dell’attuale segretario in sé quanto alla corrispondenza stretta della stessa con il governatore Michele Emiliano.
Questo è un punto dirimente che fa discutere e dibattere sull’importanza del partito, della sua democrazia interna e della sua centralità rispetto a quelli da più parte definiti “personalismi” da tempo non accetti. Il documento col quale sei consiglieri regionali, Maurizio Bruno, Debora Ciliento, Vincenzo Di Gregorio, Donato Metallo, Francesco Paolicelli e Lucia Parchitelli, la metà del gruppo nell’assemblea di via Gentile, hanno espresso il loro appoggio alla riconferma di Lacarra ha ufficializzato di fatto la spaccatura in atto.
Ma il fronte opposto non è stato finora in grado di compattarsi per fornire una concreta alternativa. Fabiano Amati, consigliere distante dalla posizione dei firmatari del documento, è uno dei protagonisti del partito che spinge per un cambiamento. Le sue parole in merito sono eloquenti.
«Vorrei un segretario che assicurasse le primarie aperte e totali – ha spiegato – per la scelta dei candidati alle elezioni politiche, qualora la legge elettorale restasse con le liste bloccate e senza preferenze. E questo perché solo così si riesce ad avere un partito che fa davvero il partito, non condizionato da tatticismi e fedeltà inutili per conservare i posti, e che rispetto alla giunta regionale sia leale normalmente, critico quando occorre e propositivo sempre».
Ma la complessità delle dinamiche interne e la mancanza di altro tempo necessario per costruire l’alternativa non sembrano lasciare grandi spazi di manovra. Di certo c’è che la conferma di Lacarra non avverrà in un clima di consenso condiviso, nonostante l’attuale segretario abbia cercato di crearlo. Il dibattito, che trova sponda a Roma nella segreteria di Enrico Letta per nulla contento del partito pugliese e delle alleanze del governatore, comunque troverà terreno fertile nelle assemblee che eleggeranno, oltre alla nuova segretaria regionale, quella delle federazioni provinciali, i cui ruoli risultano in buona parte già definiti.
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