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L'immagine del comizio a Nardò postata sulla pagina Facebook di Cristian Casili

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Le aggressioni fisiche e verbali che hanno infiammato la vigilia del voto a Nardò rappresentano l’apice di una campagna elettorale combattuta con colpi bassi, scorrettezze, scissioni e alleanze contraddittorie.

Sono 54 le città pugliesi che da questa mattina a domani pomeriggio vedranno aperte le urne per il rinnovo dei propri Consigli comunali e per la scelta dei nuovi sindaci. Nessuno tra queste è capoluogo.

Durante la campagna elettorale abbiamo assistito anche alle frasi omofobe scritte sui social dalla lista Insieme per San Giorgio Ionico nei confronti del delegato alle famiglie Arcobaleno dell’Arci e al candidato consigliere comunale di Minervino Murge, Luigi Roccotelli, che, citando l’ex governatore Nichi Vendola durante un comizio, si è toccato l’orecchio destro.

Nardò rimane il caso più discusso assieme al primo cittadino uscente Pippi Mellone. Da sempre vicino ad ambienti di estrema destra e CasaPound, si presenta con nove liste civiche. Ed è noto che a sostenerlo c’è anche il governatore Michele Emiliano.

Un caso, appunto. Lo si evince anche dalle dure dichiarazioni di condanna arrivate da sinistra, e dal Pd soprattutto, dell’aggressione da parte di un suo sostenitore al candidato 5 Stelle De Pirro.

Nel comune più popoloso del Salento, dopo il capoluogo Lecce, il centrosinistra, a differenza del passato, questa volta si presenta compatto e forte dell’alleanza con i pentastellati. Accanto al consulente finanziario di estrazione socialista, Carlo Falangone, ci ritrovano anche Pd e tre liste progressiste. Il terzo candidato, Mino Frasca, è espressione del centrodestra, con Forza Italia e due civiche.

L’alleanza tiene anche a Gallipoli, altro importante centro salentino, in favore dell’uscente democratico Stefano Minerva. A Ginosa, nel tarantino, invece, non regge, e Vito Parisi, sindaco uscente 5 Stelle, si presenta con accanto solo civiche.

Mentre a Grottaglie si atomizza ancor di più. Il Movimento sceglie la coalizione Grottaglie Next del sindaco uscente Ciro D’Alò, espressione di civiche e movimenti progressisti. Il Pd invece candida il regista teatrale Alfredo Traversa. Gli altri due aspiranti sindaci sono Maria Santoro, civiche di centro, ed Enzo Lenti, Fratelli d’Italia.

A San Giorgio Ionico, oltre all’episodio del commento omofobo della lista a sostegno della candidata di centrodestra Anna Carmen Carabotto, spunta dall’altra parte una spina nel fianco del Pd e dell’uscente Mino Fabbiano: il capolista Dem, Salvatore De Felice, ex dirigente condannato in primo grado a 17 anni nel processo Ambiente Svenduto per il disastro ambientale dell’acciaieria Ilva.

Nel Foggiano, si vota a Cerignola, dove il Comune esce da due anni di commissariamento dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Il centrosinistra è diviso. Il giudice ed ex parlamentare Francesco Bonito è sostenuto da Pd e altre quattro liste, Tommaso Sgarro, candidato alle scorse amministrative per i Dem, va da solo con tre liste e l’appoggio dell’ex assessora regionale della Giunta Vendola ed europarlamentare democratica Elena Gentile.

Nel Barese si vota ad Adelfia, Triggiano, Ruvo, Sannicandro e Noicattaro, dove Innamorato cerca la riconferma col Movimento e una lista a supporto: Con Raimondo. L’alleanza giallorossa non c’è. Il centrosinistra è diviso in due blocchi come il Pd, che non presenta il simbolo. I candidati sono Sergio Ardito, architetto consigliere comunale uscente iscritto Dem, appoggiato da otto civiche di centro, da una parte. E Antonello Diciolla, quattro civiche di centrosinistra, dall’altra.

Nel comune più popoloso, Triggiano, l’uscente Antonio Donatelli, commercialista, si presenta con una coalizione di civiche di centrosinistra, la scorsa volta erano di segno opposto. Il Pd schiera Giovanni Campobasso, anziano dirigente regionale, segretario generale uscente dell’ente, dirigente Ambiente e Sanità. Il centrodestra è in apparenza scomparso. Ad Adelfia Giuseppe Cosola è l’uscente in cerca di riconferma con civiche e interlocuzioni col centrodestra. Il Pd con cinque liste, tra cui Leu, appoggia Costantino Pirolo, ex assessore della stessa amministrazione.

A Ruvo il centrosinistra è compatto per la riconferma del docente universitario Pasquale Chieco. Con lui ci sono anche i 5 Stelle. Sull’altro fronte Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia puntano tutto sul medico Luciano Lousso. Il terzo incomodo è Biagio Mastrorilli, ex assessore e consigliere Pd che si presenta con civiche di centrosinistra.

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