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«È necessario» da parte degli Uffici «fornire la documentazione completa sul piano amministrativo» dei debiti fuori bilancio della Regione Puglia. Il presidente del Collegio dei revisori, Giuseppe Mongelli, conferma quanto aveva messo nero su bianco in un verbale trasmesso, lo scorso agosto, alla giunta Emiliano: i debiti fuori bilancio devono essere documentati analiticamente per poterli esaminare e valutare eventuali responsabilità disciplinari e/o erariale.

Mongelli è stato ascoltato ieri dalla I commissione consiliare convocata, su richiesta del centrodestra, per fare chiarezza sui 7,3 milioni di debiti fuori bilancio relativi al 2020, mentre per altri impegni istituzionali non hanno preso parte alle audizioni Emiliano e l’assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese che verranno riconvocati lunedì prossimo. Già in un verbale dell’agosto scorso, il Collegio dei revisori aveva evidenziato la necessità che i debiti fuori bilancio fossero accompagnati da informazioni dettagliate; ieri il presidente ha confermato la carenza di dettagli e motivazioni e ha aggiunto che tutte le strutture regionali dovrebbero fornire una documentazione più completa.

Durante le audizioni è stato ascoltato anche il direttore del dipartimento Bilancio, Angelosante Albanese, il quale ha annunciato che la Regione sta lavorando alla «stesura di linee guida» univoche «da diramare a tutte le strutture, per indirizzarne orientamento e attività». Già in un verbale dello scorso agosto, i revisori evidenziarono che i debiti fuori bilancio, oltre a costituire, in generale, «un evento potenzialmente lesivo degli equilibri di bilancio», potrebbero generare responsabilità da parte dei dirigenti e funzionari.

Per questo avevano chiesto che per ogni debito approvato venissero chiarite anche «le motivazioni della mancata previsione di spesa in bilancio e del relativo impegno autorizzatorio» ed esplicitati i «requisiti oggettivi e soggettivi inerenti le singole prestazioni». Richieste confermate ieri. «In particolare – si legge nel verbale del Collegio dei revisori – devono essere indicate le motivazioni per le quali viene portato a riconoscimento il debito nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, anche al fine di valutare eventuali ipotesi di responsabilità per danno erariale».

Solamente i debiti fuori bilancio analizzati a campione dai revisori hanno un valore di oltre sette milioni, in gran parte si tratta di somme derivanti da sentenze dei Tribunali. «Se qualcuno ha la percezione che la battaglia sui debiti fuori bilancio ha un intento persecutorio nei confronti di chicchessia, si sbaglia, perché è invece finalizzata a capire e chiarire l’origine di una massa debitoria che solo nel 2020 ha inciso per 7 milioni e 300mila euro sul bilancio dell’ente, ed a cercare di limitare un ricorso diventato troppo frequente e disinvolto da parte della Giunta, destinato a ripercuotersi sulla collettività», dichiarano i consiglieri regionali di centrodestra Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis (Fdi) e Saverio Tammacco (Misto).

«Ricorso sul quale – proseguono – ha acceso i riflettori e lanciato l’ennesimo allarme anche il collegio dei revisori dei conti, come confermato dal presidente Giuseppe Mongelli, che ha ammesso come la preoccupazione per eventuali responsabilità disciplinari ed erariali non emergesse dall’attività istruttoria prodotta e sottoposta alla loro attenzione. Per questo stigmatizziamo ancora una volta l’assenza di Emiliano e Piemontese».

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