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Lecce, uomo ucciso a colpi di kalashnikov. Trovati 7 chili di hashish all’interno di una Fiat Panda, accanto al cadavere.
LECCE – Una scena da far west si è consumata ieri pomeriggio (18 dicembre 2024), in via Papini, a Lecce. Giuseppe De Giosa, 43 anni, originario di Bari, già noto alle forze dell’ordine, è stato freddato in un agguato a colpi di kalashnikov.
Secondo i rilievi della polizia scientifica, almeno tre i colpi esplosi che non hanno lasciato scampo alla vittima. Lecce, uomo ucciso a colpi di kalashnikov. Trovati 7 chili di hashish all’interno di una Fiat Panda, accanto al cadavere. Un dettaglio che getta una luce inquietante sulle possibili motivazioni dell’omicidio, suggerendo un probabile regolamento di conti legato al traffico di droga.
UOMO UCCISO A COLPI DI KALASHNIKOV: IPOTESI INVESTIGATIVA
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, De Giosa potrebbe aver “sconfinato” in un’area di spaccio non di sua competenza, scatenando la feroce reazione dei killer. Tuttavia, la polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, mantiene aperte tutte le piste investigative. Sul luogo del delitto sono giunti il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e il sostituto Giovanna Cannarile per supervisionare le indagini.
Il kalashnikov utilizzato per l’agguato è un elemento chiave dell’indagine. Si tratta di un’arma micidiale e non comune, che suggerisce un’esecuzione pianificata nei minimi dettagli e riconducibile a un’organizzazione criminale ben strutturata. L’episodio scuote il Salento, una terra che negli ultimi anni ha visto crescere episodi di violenza legati al narcotraffico. Il trasferimento della salma all’obitorio e l’autopsia prevista nelle prossime ore forniranno ulteriori elementi utili a delineare il quadro della vicenda.
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