Bombe carta sequestrate
2 minuti per la letturaIl quindicenne di Lecce è stato fermato per detenzione di 14 bombe carta a scuola. Avrebbe dovuto vendere gli ordigni ai compagni per Halloween.
LECCE – Un quindicenne è stato fermato dalla Procura per i Minorenni di Lecce con l’accusa di detenzione e trasporto di materiale esplodente. Il ragazzo, secondo le indagini dei carabinieri, avrebbe portato a scuola, in due diverse occasioni, ben 14 bombe carta. I candelotti di cui 7 erano da 30 grammi e altri 7 da 50 grammi avevano «una “potenzialità lesiva devastante e letale”». Hanno riferito fonti investigative. Sembra che il 15enne avrebbe dovute venderle ai suoi compagni in occasione di Halloween.
Secondo le indagini dei carabinieri, gli ordigni si sarebbero potuti innescare accidentalmente, anche con la sola cenere della sigaretta o vicino ad oggetti metallici. L’allarme è scattato nei giorni scorsi, quando il preside di una scuola leccese, preoccupato da insistenti voci, ha segnalato la presenza di ordigni esplosivi all’interno dell’istituto. Il ragazzino – secondo l’accusa – spaventato dalle ricerche in corso avrebbe gettato da una finestra la busta contenente i candelotti. Sembrerebbe che precedentemente li avrebbe avuti custoditi nel suo zaino che era posizionato sul banco della classe. Una volta individuato, il 15enne avrebbe riferito agli investigatori di aver portato i candelotti a scuola per venderli ad altri minorenni dai quali aveva già ricevuto il danaro. Ora, dopo l’interrogatorio di convalida dinanzi al gip, è stato collocato in una comunità minorile penale.
A SCUOLA CON LE BOMBE CARTA, LA PROCURA MINORILE DI LECCE:«EVENTO GRAVE, AVREBBE POTUTO TRAMUTARSI IN UNA STRAGE»
«Si tratta – afferma la Procura per i minorenni in una nota – di un evento talmente grave i cui esiti sono stati fortunatamente scongiurati. Avrebbe tranquillamente potuto tramutarsi in una strage in cui sarebbe rimasto coinvolto lo stesso indagato e l’intera classe che quel giorno vedeva presenti 28 studenti su 30. Gli esiti sarebbero potuti esser mortali, amplificati dal luogo chiuso».
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