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Potrebbe essere stato ucciso per vendetta o punizione, Donato Montinaro, il falegname in pensione di 75 anni di Castrì di Lecce trovato morto sabato mattina, incappucciato e legato a un tavolo, nella sua abitazione di via Roma, dove viveva con la figlia disabile, di 48 anni. A ritrovare il cadavere è stata la badante che si prende cura della donna.  

A commettere l’omicidio potrebbe essere stata più di una persona. Lo ipotizzano i carabinieri che indagano sull’accaduto. L’uomo potrebbe aver aperto la porta al suo assassino, perché in casa non ci sono segni di effrazione.

Chi ha agito, secondo gli investigatori, lo avrebbe fatto con premeditazione, portando con sé l’occorrente per immobilizzare l’uomo, fascette da elettricista e nastro da imballaggio.

Dopo averlo immobilizzato al tavolo della sala, lo avrebbero incappucciato avvolgendogli un lenzuolo intorno alla testa per poi picchiarlo con violenza con pugni e calci, sferrati soprattutto al volto. Sulla testa segni di arma da taglio. Montinaro aveva precedenti per tentata violenza sessuale.

L’autopsia disposta dal pm di turno Maria Consolata Moschettini sarà fatta non prima di martedì prossimo. Solo allora si saprà se il 75enne è morto per le lesioni provocate dal pestaggio o per soffocamento. Il magistrato ha anche disposto il sequestro della villetta dove è avvenuto il delitto affidandone la custodia al sindaco.

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