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Mohammed Elmajdi

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FOGGIA – Un grupo di persone ha sequestrato ed aggredito il sindacalista Mohammed Elmajdi, presidente di Anolf Puglia e segretario territoriale della Cisl di Foggia, e ex operatore della Fai-Cisl Foggia. Il fatto è accaduto a San Severo, nel ghetto di Rignano.

A renderlo noto è la Fai Cisl che, attraverso una nota, spiega come gli aggressori, un gruppo di residenti nel cosiddetto “Gran Ghetto di Rignano”, noto come “Torretta Antonacci”, abbiano sequestrato il sindacalista per quasi un’ora.

«L’aggressione al sindacalista e amico Mohammed Elmajdi nel ‘Gran Ghetto di Rignano’ rappresenta un episodio gravissimo» sostiene il segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota in una nota congiunta inviata insieme a Paolo Frascella della Fai-Cisl regionale e Donato Di Lella della Fai-Cisl Foggia.

Un’aggressione che «ben rappresenta le condizioni delle baraccopoli d’Italia, dove si concentrano degrado, caporalato e violenze di ogni tipo».

Mohammed Elmajdi aggredito, pieno sostegno dal sindacato

I vertici del sindacato esprimono «pieno sostegno al lavoro che Fai-Cisl e Anolf stanno svolgendo per costruire progetti di solidarietà e integrazione convenzionati con la Regione Puglia, sono evidentemente azioni scomode per chi vorrebbe mantenere lo status quo».

Per quanto riguarda l’accaduto «ci auguriamo sia fatta piena luce su mandanti ed esecutori di questo atto vile per assicurarli alla giustizia».

«A Mohammed abbiamo già espresso anche personalmente il nostro messaggio di piena vicinanza e di incoraggiamento a proseguire le battaglie del sindacato per la legalità, il lavoro regolare, l’integrazione dei braccianti migranti, ma serve chiaramente anche il pieno sostegno delle istituzioni e delle forze dell’ordine affinché certe azioni non si ripetano. Anche la nostra petizione ‘Mai più ghetti’, che sulla piattaforma change.org ha superato rapidamente le 20 mila adesioni, va sostenuta per dare un messaggio forte alla politica e in particolare al prossimo Governo e a chi presiederà il Parlamento nella prossima legislatura. La lotta al caporalato – conclude il testo – e il superamento dei ghetti devono essere una priorità se veramente vogliamo essere un Paese civile che salvaguarda la dignità umana e la legalità”»

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