Yusupha Joof, la vittima dell'incendio
2 minuti per la letturaTragedia a Rignano Garganico, in provincia di Foggia, dove un uomo di 35 anni è morto in un incendio divampato all’alba e che ha distrutto due baracche nell’insediamento spontaneo di migranti “Torre Antonacci”.
Il corpo dell’uomo, del Gambia, è stato trovato carbonizzato riverso a terra. Sarebbe rimasto intrappolato in una delle due baracche.
“Abbiamo aiutato noi a spegnere le fiamme – ha raccontato all’ANSA un cittadino africano che vive stabilmente nel ghetto – Nessuno di
noi sapeva che c’era qualcuno dentro la baracca che dormiva. Poi, quando sono entrati a prendere i documenti hanno scoperto che c’era un morto».
Un altro migrante ha raccontato che il gambiano ha «sempre vissuto nella baracca distrutta dall’incendio» e che “lavorava tutti i giorni nei campi»
A Rignano vivono migranti impiegati prevalentemente nei campi agricoli. Sul posto stanno operando Vigili del fuoco e Carabinieri, anche per risalire alle cause del rogo.
Sulla vicenda ha scritto un post su Facebook anche l’attivista Aboubakar Soumahoro.
“Stanotte Yusupha Joof, nato in Gambia, è morto tra le fiamme dell’incendio scoppiato nell’insediamento dei braccianti a Torretta Antonacci (Comune di San Severo) nelle campagne pugliesi del foggiano” ha scritto. “Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari. La Lega Braccianti e tutta la comunità degli abitanti di Torretta Antonacci hanno domato le fiamme dopo aver chiamato da subito i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, le cui cause sono da chiarire. Chiediamo a nome della famiglia e di tutta la comunità la verità sulle cause di questa tragedia”.
E si rivolge direttamente allo stato e alla politica: “Chiedo a certi corpi dello STATO e della POLITICA, essendo stati INDIFFERENTI verso chi lotta a viso scoperto contro sfruttamento e assistenzialismo imprenditoriale sul corpo dei braccianti “NERI”, di risparmiarci lacrime di coccodrillo e dichiarazioni rettoriche. Perché rappresentano l’altra faccia di questa tragedia. Chiediamo, a nome dei familiari in contatto con la Lega Braccianti, che siano accertate le cause di questa ennesima tragedia ai danni dei braccianti dimenticati della filiera agroalimentare.La comunità gambiana e gli abitanti dell’insediamento dei Torretta Antonacci insieme alla Lega Braccianti si faranno sentire.”
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