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Il 2022, per la Puglia, sarà una stagione turistica da ricordare. Nell’anno che sta per finire si sono registrati quasi 15 milioni di pernottamenti e la regione ha già raggiunto gli obiettivi che si era posta di centrare nel 2025.

Nel dettaglio, ci sono stati, nel periodo da gennaio a ottobre, 3.902.400 arrivi e 14.956.400 pernottamenti con un andamento del -1% per gli arrivi e del +1% per le presenze rispetto allo stesso periodo del 2019. Rispetto al 2021 gli arrivi e i pernottamenti sono invece cresciuti rispettivamente del +26% e del +12%.

Gli strascichi della pandemia e la crisi dovuta alla guerra in Ucraina non hanno intaccato la crescita del turismo pugliese. “La nuova sfida è la definizione del piano strategico Turismo Cultura fino al 2030″. E’ quanto si legge in una nota della Regione.

I primi mesi del 2022 sono stati caratterizzati da un clima d’incertezza dettato dal nuovo diffondersi dei contagi Covid, dall’aumento dell’inflazione e del costo delle materie prime, oltre che dallo scoppio della crisi in Ucraina; eventi che hanno inizialmente frenato anche la ripresa dei viaggi.

E’ a partire dai mesi di aprile/maggio che e` possibile riscontrare una nuova crescita della domanda turistica. Il movimento turistico dall’estero in Puglia nel 2022 e` aumentato del +7% per gli arrivi e del +11% per le presenze rispetto al periodo pre-pandemia.

Si è contratto, invece, il movimento turistico nazionale (-3% arrivi e -2% presenze). A determinare il risultato particolarmente favorevole, che consente alla Puglia di recuperare i livelli pre covid prima di quanto ipotizzato (la ripresa era prevista a partire dal 2023), sono stati gli andamenti dei mesi di giugno, luglio e settembre. Buone le performance anche di ottobre. Il tasso di internazionalizzazione, ovvero la quota di stranieri sul totale dei viaggiatori, ha raggiunto il 30% per gli arrivi e il 27% le presenze (nel 2019 era del 28% e 25%).

Rispetto al 2021 gli arrivi e i pernottamenti sono cresciuti rispettivamente del +26% e del +12%. La componente straniera e` quasi raddoppiata nell’arco di un anno: +110% gli arrivi e +89% i pernottamenti. Il movimento turistico nazionale è aumentato del +7% per gli arrivi a fronte di una riduzione del -3% per le presenze.

La provincia che più ha accolto turisti stranieri è Bari, con il 36% di presenze. Seguono Lecce (26%) e Brindisi (15.6%).

L’assessore al Turismo Gianfranco Lopane e il direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale hanno commentato con soddisfazione i risultati. “Credevamo – afferma l’assessore – che il 2022 sarebbe stato un anno di transizione per il turismo in Puglia. I dati ci consegnano numeri superiori allo stesso periodo del 2019 in un contesto che non è stato assolutamente semplice: i primi quattro mesi dell’anno sono infatti stati condizionati dal Covid-19, quelli successivi dalla crisi economica. Eppure la Puglia cresce, anche in periodi non legati all’alta stagione, come maggio, giugno, settembre e ottobre. Questo segna un tasso di internazionalizzazione assolutamente spinto”.

“Internazionalizzare – aggiunge Scandale – consente di avere più turisti a maggio e a giugno, per esempio. A Bari c’è stato per esempio un boom di turisti stranieri, bastava girare per la città per rendersene conto. Abbiamo appena partecipato ad una conferenza internazionale e, tutto il mondo, si sta concentrando per la ripresa sul 2023 per riuscire a raggiungere il 2019. La Puglia invece ha già raggiunto i livelli del flusso turistico pre covid nel 2022 e, anzi, ha anche registrato un + 1% sul 2019, che già era stato considerato l’anno del boom turistico della Puglia”.

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