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1 minuto per la letturaI cambiamenti climatici fanno tremare gli agricoltori della Puglia, che tra siccità, grandinate e incendi vedono minacciare il loro lavoro. «Dichiarare lo stato d’emergenza in Puglia, stretta nella morsa della siccità grave ed emergenziale, con temperature altissime già da maggio e improvvisi nubifragi, grandinate e trombe d’aria, con interventi immediati ma anche di programmazione in modo da conservare l’acqua quando ci sono eventi temporaleschi e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione». E’ quanto ha chiesto la Coldiretti Puglia, in una lettera urgente al presidente della Regione, Michele Emiliano.
«Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – ha evidenziato la Coldiretti Puglia – con aree sempre più esposte al divampare delle fiamme, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti e l’acqua caduta non viene raccolta, una vera e propria emergenza per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole.
D’altro canto ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – hanno aggiunto i dirigenti pugliesi della Coldiretti – considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali».
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