Il seme delle cooperative sociali fiorisce in Puglia
2 minuti per la letturaLA Legge 381/91, che disciplina l’istituzione delle cooperative sociali, compie trent’anni. Durante questo periodo la dinamica della cooperazione sociale è passata dall’esistenza di realtà dell’associazionismo alla nascita di vere e proprie imprese sociali ed alla strutturazione di servizi. Ci sono cooperative sociali di tipo A a mutualità esterna per l’erogazione di servizi sociali e socio sanitari e di tipo B a mutualità interna per l’inclusione lavorativa. Una “tappa” del percorso di sviluppo delle cooperative sociali sono state le cooperative di comunità, nate dodici anni fa.
I DATI – La visione è piuttosto interessante, secondo i dati del 2021 del censimento permanente dell’Istat sul mondo del “non profit” pugliese. Infatti, sono 1.309 (7%) le cooperative sociali pugliesi su quasi 19 mila enti del terzo settore. Se si considera il numero degli occupati, si può osservare che su 39 mila lavoratori del terzo settore, circa 22 mila (58%) sono impiegati nella cooperative sociali. Dal 2018 al 2021 è stata registrata una diminuzione di 20 cooperative ed un incremento di 761 dipendenti. Le cooperative in Puglia, quindi, irrobustiscono le loro dimensioni e l’attività.
I servizi socio sanitario e socio assistenziali, infatti, sono i più gestiti dalle cooperative.
Tale tendenza è emersa durante l’ultima assemblea regionale della Legacoop Puglia, una realtà che raggruppa 84 cooperative, di cui 70 in attività, con 3.056 dipendenti, di cui 944 soci, ed un bilancio di 70,6 milioni. Il trend complessivo, dunque, registra una crescita di fatturato di circa il 5% mentre calano del 4% sia il risultato operativo, sia l’utile netto. Tuttavia, resta intaccata, anzi si rafforza, la capitalizzazione e la patrimonializzazione.
«È stata un’esperienza notevole. Trent’anni fa quando è stata creata questa legge – ha commentato Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia – la situazione dell’Italia era assolutamente differente e le persone hanno avuto l’opportunità di misurarsi con il territorio e le comunità ed essere protagonisti di un cambiamento, un welfare nuovo, il cui concetto è cresciuto in questi anni. Le cooperative hanno creato tanta occupazione, nuove figure, competenze ed un’economia sociale, garantita ed inclusiva. Questo è il massimo risultato che la cooperazione sociale possa aver ottenuto. Oggi c’è la necessità di rivedere questa legge perché la società è cambiata».
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