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La protesta di ieri contro il bando per la gestione delle mense ospedaliere

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Fumata nera. L’incontro tra i sindacati, l’assessore al Lavoro e la task force per le crisi aziendali pugliesi non ha prodotto alcuna soluzione condivisa per sciogliere il nodo delle mense ospedaliere. Ieri mattina, dopo un serrato faccia a faccia con l’assessore Sebastiano Leo, e il coordinatore della task force, Leo Caroli, mentre una cinquantina di lavoratori manifestava fuori, i sindacalisti sono usciti delusi, annunciando di essere pronti a proclamare scioperi e proteste nei prossimi giorni.

Prima faranno un ultimo tentativo: ieri hanno chiesto un incontro urgente all’assessore alla Sanità, Rocco Palese, a lui chiedono delucidazioni e informazioni chiare su come il bando, gestito da InnovaPuglia, è stato strutturato, sulla base di quali indici forniti dalle Asl. Il rischio, secondo i sindacati, è che oltre mille posti di lavoro possano andare persi dopo l’aggiudicazione degli appalti, considerando che non è stata prevista una clausola sociale.

“E’ l’assessorato alla Sanità che deve darci informazioni dettagliate”, commenta Elena Cannone, componente della segreteria Uiltucs Puglia. “Siamo pronti – aggiunge a proclamare scioperi e manifestazioni nel caso le risposte non dovessero essere soddisfacenti”. Secondo i sindacati il bando presenta “molte criticità e non garantirebbe il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e il miglioramento dei servizi per i pazienti dei nosocomi della nostra regione”.

La segretaria regionale di Filcams Cgil Puglia, Barbara Neglia, ha ricordato come “le caratteristiche tecniche del bando e le dotazioni economiche previste sicuramente porteranno ad una perdita importante in termini di posizioni lavorative che già erano, in gran parte, precarie per numero di ore settimanali e retribuzione”. A Palese chiedono sin da ora “risposte concrete per la salvaguardia dei posti di lavoro, del reddito, dei diritti e delle tutele in un settore, quello della sanità pubblica, fondamentale soprattutto in questo periodo storico”.

“Questo è il momento di scelte politiche, concrete ed efficaci, sul futuro dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti/e in questa complicata vertenza”, chiosano i sindacalisti. La gara pubblica intanto va avanti, sono state aperte le buste e si conosce già il numero di offerte: una sola per il servizio mense ospedaliere in provincia di Foggia, tre le società che si contenderanno l’appalto per la provincia di Bari, sei le offerte per le Asl di Lecce e Brindisi, cinque per la provincia di Taranto.

Una maxi gara di appalto che parte da una base di 190 milioni. Adesso una commissione esaminatrice valuterà le proposte arrivate, salvo sorprese per l’Asl di Foggia, essendo arrivata una sola offerta, si potrà conoscere a breve il nome dell’azienda che, nei prossimi cinque anni, garantirà i pasti ai degenti negli ospedali. Per le altre province, invece, i commissari dovranno fare una valutazione comparativa e decidere qual è la migliore offerta.

In totale sono dieci le società che hanno partecipato al maxi bando, gli operatori economici che hanno presentato un’offerta sono l’emiliana Cir food S.c., presente in 17 regioni e 74 province d’Italia, in Olanda e Belgio; la tedesca con sede a Bergano Dussmann Service srl, la Compass Group Italia spa, la barese La Cascina Global Service srl; la holding vicentina Serenissima Ristorazione spa, il consorzio bolognese Cns, la Gemos Coop di Ravenna, la tarantina Sodexo Italia Spa, la barese Ladisa Spa, e Innova Spa di Pomezia

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