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Lo stabilimento Bosch di Bari, i cancelli dell’ex Osram oggi Baritech, una manifestazione davanti all’ex Ilva, le officine dell’ex Om carrelli

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Dalla Bosch alla ex Osram, passando per Brsi ed ex Om Carrelli, senza dimenticare ovviamente l’ex Ilva di Taranto, la Leonardo di Grottaglie e ancora il distretto del petrolchimico di Brindisi, con i lavoratori che scenderanno in piazza questa sera. Sono 50 le vertenze pugliesi che attendono soluzioni attraverso l’intervento del governo.

Quasi un terzo del totale, un’enormità, se si pensa anche ai 5 mila 324 posti di lavoro a rischio. Ad andare in crisi è tutto un sistema produttivo, che subisce incapacità di indurre le aziende a consolidarli nel rispetto dei lavoratori, mutamento del capitale nelle sue dinamiche globali alla ricerca del profitto, con imprenditori che puntano a massimizzarlo scaricando su lavoratori e collettività le perdite e, infine, l’arrivo della cosiddetta transizione verde.

Senza dimenticare altri settori economici, come l’agricoltura, che con i problemi legati alla Xylella degli ulivi nel Salento prima e alla pandemia Covid poi ha perso oltre 30 mila posti di lavoro negli ultimi cinque anni. «È il momento che in Puglia si metta in piedi una vera e propria vertenza lavoro – spiega il segretario generale Cgil, Pino Gesmundo – che chiami in causa le responsabilità dirette del Governo nazionale rispetto alla definizione di politiche industriali che diano un indirizzo preciso sulla strada che il Paese intende prendere in materia di sviluppo del manifatturiero, di innovazione, di competitività e di qualità del lavoro. Invece di essere costretti a rincorrere e spesso subire le scelte delle imprese nazionali e multinazionali».

Bosch

Le elezioni del Quirinale sembrano aver bloccato l’azione di governo chiamato a rispondere in questi giorni all’annuncio della crisi della più importante azienda metalmeccanica di Bari e provincia, con i suoi 1.700 addetti, ora per lo più in cassa integrazione. Dopo non aver smentito i 620 esuberi rivelati dal Quotidiano del Sud a dicembre, l’azienda li ha addirittura aumentati a 700 la scorsa settimana. Il problema, noto da anni, è quello di una produzione legata motori diesel, destinati a essere banditi entro il 2035, con un mercato già ridotto drasticamente. «Il contesto – ha precisato i giorni corsi la stessa multinazionale tedesca – è fortemente segnato dalla crisi del settore automotive: la quota di mercato di auto diesel in Italia è scesa da 57 per cento del 2016 al 27 per cento del 2021. Secondo Celpa, l’associazione europea dei produttori di componentistica, entro il 2040 in Italia ci sarà una riduzione pari all’80 per cento dei lavoratori impiegati nella produzione di motori endotermici i quali richiedono 10 volte la forza lavoro rispetto alla produzione di motori elettrici». Di qui la richiesta di tagli nei prossimi cinque anni, che la produzione di motori per bici elettriche non può arginare col suo potenziale di massimo 450 addetti, cento in più rispetto agli attuali.

Baritech (ex Osram)

Dopo la fine delle commesse della produzione del tessuto non tessuto delle mascherine commissionato da Invitalia, quindi dallo Stato, per i 160 lavoratori della zona industriale di Bari sono a rischio procedura di licenziamento, perché è saltata, almeno per il momento, la trattativa con la Mrtur, la multinazionale turca specializzata nella componentistica per auto, che ha espresso la volontà di investire all’incirca 20 milioni di euro sul capoluogo. La Regione aveva proposto incentivi per riconversione del sito e formazione in cambio dell’assunzione dei lavoratori dell’ex fabbrica di lampadine, che da aprile rimarranno senza il sostegno degli ammortizzatori sociali.

Ex Om Carrelli

Con la firma dello scorso novembre sulla cessione dello stabilimento di Modugno alla Selectika per riconvertirla in impianto per ‘rivalorizzare’ plastiche e vetro da raccolta differenziata, si attende un momento di svolta per 128 lavoratori che da ormai 10 anni attendono un futuro dopo la chiusura della loro fabbrica e almeno tre tentativi falliti di riconversione. Al momento, però, il progetto sembra procedere a rilento.

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